GJ1214b,
un'afosa super-Terra


E' stata scoperta la prima super-Terra dotata di atmosfera. E' un altro passo importante nella ricerca di pianeti simili al nostro.
Per definizione le super-Terre sono pianeti con masse comprese fra una e dieci masse terrestri. Se ne era parlato già alcuni mesi fa, con riferimento a Corot-7b, l'esopianeta meno lontano da ciò che noi intendiamo come "simile alla Terra". Ora l'argomento torna alla ribalta con la scoperta di GJ1214b, un pianeta che orbita attorno alla stella GJ1214, astro che dista da noi appena 40 anni luce e che è 5 volte più piccolo e 300 volte meno brillante del Sole.
GJ1214b fu scoperto grazie ai suoi transiti sul disco della stella madre, nell'ambito del programma MEarth, che attraverso una batteria di piccoli telescopi registra le curve di luce di circa 2000 stelle di piccola taglia, alla ricerca, appunto, di flessioni di luminosità attribuibili a pianeti in transito. Grazie anche alla relativa vicinanza di GJ1214b, tramite accurati studi sulle reciproche perturbazioni gravitazionali fra pianeta e stella è stato possibile calcolarne, in aggiunta al diametro dedotto dalle occultazioni (circa 34mila km), anche la massa (6 volte la Terra). Essendo quest'ultima paragonabile a quella di Corot-7b, il cui diametro è però più piccolo, se ne deduce che la densità di GJ1214b è inferiore a quella di un pianeta roccioso. Secondo un lavoro pubblicato in settimana su Nature, il quadro d'insieme che ne hanno dato gli autori, guidati da David Charbonneau (che hanno studiato il pianeta con lo spettrografo HARPS collocato al fuoco del 3,6 metri dell'ESO), è quello di un caldo e afoso mondo, ben poco ospitale per la vita come noi la conosciamo. I 3/4 dell'interno di GJ1214b sarebbero composti di ghiaccio d'acqua, e la restante parte, più profonda, da silicio e ferro.
Trovandosi il pianeta a soli 2 milioni di km dalla sua stella (per un periodo orbitale di appena 38 ore), la temperatura al suolo dev'essere si circa 200°C, e pertanto non può esserci acqua liquida, semmai una gran quantità di vapore, e dunque un'atmosfera, la cui esistenza è stata dimostra da Charbonneau e colleghi comparando le misure sul diametro di GJ1214b risultante dalle occultazioni con il diametro massimo consentito dai modelli teorici sui parametri fisici dei pianeti. In breve, GJ1214b risulta 400 km più grande di quanto possa realmente essere, e se ne è dedotto che sia avvolto da un'atmosfera spessa almeno 200 km, quindi molto densa e capace di produrre una grande pressione. A causa della sua vicinanza a GJ1214, però, quell'atmosfera non ha lunga durata e deve quindi essere di recente formazione, oppure deve continuamente venir alimentata da gas provenienti dal basso.
Fino ad oggi, per motivi strumentali, abbiamo potuto scoprire solo super-Terre troppo vicine alle loro stelle, o giganti gassosi ancor meno ospitali, ma con l'entrata in gioco del telescopio spaziale Kepler non dovrebbe essere lontano il giorno in cui annunceremo la scoperta di un pianeta molto più simile al nostro.


Credit: ESO/L. Calçada.
 
    
Autore: Michele Ferrara