GD 362 è una nana bianca che già da qualche tempo è al centro delle
attenzioni degli astronomi. Distante circa 150 anni luce nella
costellazione di Ercole, nel 2004 era stata rilevata la presenza di una
grande quantità di elementi pesanti nella sua atmosfera. Poi, l'anno
successivo, fu possibile scoprire un anello di frammenti asteroidali,
formatisi con tutta probabilità dalla distruzione di un corpo planetario
durante le fasi evolutive che condussero alla formazione della nana
bianca. Le nane bianche, infatti, rappresentano lo stadio finale del
ciclo evolutivo di stelle di tipo solare. Dopo aver esaurito l'idrogeno
che per circa 10 miliardi di anni ne ha garantito la stabilità, le
stelle di tipo solare vanno incontro alla fase di gigante rossa, durante
la quale si espandono enormemente fino a inglobare i pianeti più
interni, che vengono così distrutti. Nel caso del Sole, ad esempio, si
ritiene che i pianeti Mercurio, Venere, Terra e forse anche Marte
saranno inghiottiti dal disco solare in espansione.
Recenti osservazioni condotte nell'infrarosso col telescopio spaziale
Spitzer da un gruppo di astronomi britannici ha messo in evidenza
un'altra peculiarità di GD 362. Grazie agli spettri ottenuti dallo
spettrografo di bordo, gli astronomi hanno rilevato la presenza di
cospicue quantità di idrogeno nell'atmosfera stellare, una massa molto
più grande di quanto non prevedano i modelli teorici per questo tipo di
stelle. La spiegazione che gli astronomi danno a questa peculiare
caratteristica è che, con tutta probabilità, un corpo planetario delle
dimensioni di Callisto, una della lune di Giove, o forse anche di Marte
sia stato catturato dalla gravità della stella e sia precipitato in essa
col suo prezioso liquido, che ha arricchito così di idrogeno l'atmosfera
stellare. Naturalmente, sul pianeta l'acqua non era presente in grandi
oceani come sulla Terra. In questo caso, infatti, essa sarebbe evaporata
durante la fase espansiva della stella. Piuttosto, gli astronomi pensano
che tutta l'acqua fosse raccolta in un oceano sotterraneo, protetta
dalla crosta superficiale del pianeta, in maniera del tutto simile a
quanto succede su Europa, un'altra luna di Giove.
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