6 Dic. 2010

 

Molte più nane rosse nelle ellittiche

 

Ancora una scoperta importante effettuata all'interno di un campione di galassie ellittiche: dopo la conferma che nel nucleo di alcune di esse nascono nuove stelle, ecco ora che alcuni astronomi dell'Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics e della Yale University, guidati da Pieter van Dokkum, scoprono negli spettri di 8 grandi galassie ellittiche tracce della presenza di nane rosse in quantità da 5 a 10 volte superiore al previsto.
La ricerca è stata effettuata presso l'osservatorio Keck delle Hawaii, su galassie distanti fra 50 e 300 milioni di anni luce. La distribuzione delle nane rosse individuate è conforme a quella delle altre stelle ed è quindi crescente verso il nucleo.
Se questa caratteristica delle galassie ellittiche dovesse risultare generalizzata, avrebbe una serie di implicazioni non indifferenti. Innanzitutto avremmo la certezza che l'evoluzione stellare in altre galassie può seguire percorsi differenti da quelli riscontrati nella nostra. Inoltre, il numero complessivo delle stelle dell'intero universo sarebbe sensibilmente più elevato di quanto finora creduto, e ciò potrebbe ridimensionare il peso della materia oscura negli equilibri gravitazionali. Infine, un numero ben più elevato del previsto di nane rosse significa sicuramente anche molti più pianeti e quindi maggiori probabilità di esistenza di vita extraterrestre.
Il fatto che le galassie ellittiche di grandi dimensioni abbiano più nane rosse di quanto osservato altrove può dipendere dal tipo di galassie che si sono fuse per formarle, e quindi potrebbero esserci differenze da ellittica a ellittica, e il campione finora analizzato può non essere rappresentativo dell'intera classe.
Nondimeno, nessun modello sulla formazione stellare prevede con esattezza il numero di nane rosse esistenti, e poiché esse sono il tipo di stelle di gran lunga più abbondante nell'universo, non si può escludere che quest'ultimo contenga molte più stelle di quante finora ritenuto, con implicazioni cosmologiche di rilevante portata.

 

by Michele Ferrara & Marcel Clemens

credit: CfA, Yale University, David A. Aguilar