All'American Geophysical Union meeting in corso a San Francisco è stata
presentata una nuova mappa 3-D di una struttura montuosa presente su
Titano che mostra evidenti somiglianze con alcuni vulcani terrestri.
Sotra Facula, questo il nome del rilievo montuoso (immagine qui sopra), è costituito da due
picchi principali che si ergono per circa 1000 metri, e fra i quali è
presente un profondo cratere da dove appaiono irradiarsi quelle che
sembrano colate di ghiaccio.
Randolph Kirk, responsabile della mappatura 3-D, membro del Cassini radar team
e geofisico dell'U.S. Geological Survey (USGS) Astrogeology Science
Center di Flagstaff, riferisce che quelle probabili colate hanno una
composizione diversa dai terreni circostanti, come si evince dai dati
raccolti tramite l'infrared mapping spectrometer della sonda Cassini.
Se la natura criovulcanica di Sotra Facula sarà confermata da prossime
osservazioni già pianificate, la struttura andrà ad
aggiungersi a quelle già note su altri satelliti del sistema solare.
Tutte traggono origine da forme di attività geologica sotterranea, non
del tutto chiare, che sono in grado riscaldare l'interno di alcuni satelliti,
fino a creare la pressione necessaria ad espellere tramite cavità
superficiali i materiali di cui sono composti, quindi principalmente ghiacci nel caso
di corpi orbitanti attorno ai pianeti giganti del nostro sistema solare.
I liquidi fangosi eruttati si ghiacciano pressoché istantaneamente e
depositandosi attorno al cratere o alle fessure superficiali creano le
colate osservate.
Nel caso specifico di Titano, la presenza di criovulcanismo potrebbe in
parte risolvere una questione legata al metano atmosferico: la
radiazione solare ne spezza continuamente le molecole, eppure la sua
quantità complessivamente non varia. Come afferma Linda Spilker, Cassini project scientist
al JPL di Pasadena, è probabile che
almeno in parte Sotra Facula contribuisca alla sua rigenerazione. |