16 Dic. 2010

 

2008 TC3: ureiliti e altro ancora

 

Sono stati pubblicati ieri su Meteoritics and Planetary Science ben 20 articoli relativi a studi condotti sui frammenti meteoritici ritrovati nel deserto della Nubia e originati dal piccolo asteroide 2008 TC3, esploso un paio di anni fa nei cieli del Sudan.
Prima di impattare l'atmosfera terrestre, l'oggetto aveva un diametro di circa 4,3 metri e pesava circa 59 tonnellate. Gran parte della massa è stata polverizzata dall'esplosione e si stima che solo 39 kg siano sopravvissuti sotto forma di frammenti precipitati al suolo. Di questi, una decina di kg sono stati recuperati nel corso di quattro spedizioni che dal secondo al quinto mese dall'impatto si sono succedute nella ricerca dei frammenti.
Complessivamente sono state recuperate circa 600 meteoriti, l'analisi delle quali ha fornito risultati in certi casi sorprendenti. Chimici della Stanford University vi hanno individuato idrocarburi policiclici aromatici, molecole organiche che assieme agli amminoacidi riconosciuti da ricercatori del NASA's Goddard Space Flight Center di Greenbelt rappresentano alcuni dei mattoni della vita.
Ma ciò che più ha sorpreso alcuni ricercatori (come Doug Rumble, Carnegie Geophysical, e Muawia Shaddad, University of Khartoum) è stato riscontrare che le meteoriti recuperate appartengono a ben 10 tipologie diverse, pur essendo state prodotte dal medesimo oggetto, cosa appurata attraverso la misurazione delle percentuali degli isotopi di ossigeno in esse contenuti.
Fra tutti i frammenti analizzati, i più interessanti sono sicuramente le ureiliti, un rarissimo tipo di meteorite che rappresenta solo l'1% di tutte quelle conosciute e che secondo gli addetti ai lavori ha un unico progenitore, il cosiddetto "ureilite parent body", un protopianeta che circa 4,5 miliardi di anni fa subì un catastrofico impatto producendo numerosissimi frammenti di 10-100 metri di diametro, che si sono dispersi nel sistema solare.
Nel caso delle ureiliti prodotte da 2008 TC3, la percentuale degli isotopi dell'ossigeno è apparsa leggermente diversa da quella di altre ureiliti recuperate altrove, e ciò permetterà di caratterizzare con maggiore precisione il loro comune progenitore.

 

by Michele Ferrara & Marcel Clemens

credit: NASA, GSFC, Carnegie Institution, Aerolite.org