C’è una nuova teoria per spiegare il motivo per cui Giapeto, una delle lune di Saturno,
ha una forma che ricorda una noce. La luna, il cui diametro è di 1470
km, ha un'enorme cresta, larga circa 100 km e in alcuni posti alta ben 20 km, che copre circa
il 75% del suo equatore.
Capire la ragione di quella cresta, spiegano i ricercatori della Washington University, è stato
come "spaccare una noce dura" e propongono che una volta Giapeto stesso avesse una luna e che la sua orbita fosse poi decaduta a causa dell’interazione mareale con Giapeto.
In un periodo compreso fra 100mila e 1 miliardo di anni, a seconda della
reciproca distanza iniziale, le maree gravitazionali avrebbero fatto a pezzi la piccola luna, formando un anello di detriti che alla fine si sarebbero schiantati nelle zone dell’equatore di Giapeto.
William McKinnon e Andrew Dombard, che hanno avuto l’idea della sub-luna, spiegano:
“Immaginate quei detriti che cadono su tutto l’equatore a circa 400 metri al secondo, uno dopo l’altro, come palle ghiacciate.
Impatterebbero uno ad uno la superficie, creando all’inizio dei crateri, ma
col tempo si accumulerebbero originando i rilievi che oggi formano la cresta”.
“Abbiamo fatto tantissimi calcoli per dimostrare che quest’idea è plausibile” ha aggiunto Dombard “ma non abbiamo ancora alcuna simulazione per vedere questo processo in azione.
Sempre secondo Dombard, la “sfera di Hill” di Giapeto, ovvero lo spazio attorno a un corpo planetario entro il quale la gravità di un pianeta domina i satelliti, è di gran lunga più estesa di quella degli altri satelliti del sistema solare esterno, e ciò spiegherebbe perché solo Giapeto poteva avere una luna nel passato e la cresta oggi. |