Da
una ricerca pubblicata un paio di giorni fa sul
Journal of
Geophysical Research-Planets risulta che i due emisferi di Saturno hanno
temperature che variano con modalità solo in parte dipendenti dalle
stagioni. Autore della ricerca e dell'articolo è Liming Li (University
of Houston), che assieme a Amy Simon-Miller (responsabile del Planetary Systems Laboratory,
presso il Goddard Space Flight Center) ha esaminato le temperature
rilevate dalla sonda Cassini dal 2005 al 2009 compresi, mettendo poi i
risultati a confronto con i dati raccolti dalle sonde Voyager nel 1980 e
1981.
Nei cinque anni coperti dalla Cassini è risultato che nell'emisfero sud
la temperatura è stata più elevata di circa il 17% rispetto all'emisfero
nord, un valore eccessivo anche considerando che nel primo era estate,
stagione terminata proprio con l'equinozio del 2009 (le stagioni su
Saturno durano oltre 7 anni terrestri).
La differenza non sembra dunque attribuibile alle sole variazioni
stagionali, e poiché sappiamo che Saturno ha anche una propria emissione
termica e che su questa influisce in parte anche la spessa coltre di
nubi, riuscire a verificare se e come questi elementi variano può
aiutarci a comprendere meglio la struttura interna del pianeta e
soprattutto
il ruolo giocato dall'atmosfera nella dissipazione del calore.
Se nel lunghissimo periodo è certo che Saturno (come gli altri
pianeti) non può che andare incontro a un globale raffreddamento, da un
anno con l'altro non dovrebbero esserci variazioni sensibili, e invece
esaminando le temperature della scorsa estate saturniana nell'emisfero
sud (primi anni '80), Li e colleghi hanno notato sì fluttuazioni
nell'energia emessa dal pianeta, ma senza sbilanciamenti fra emisferi
nord e sud.
Dal momento che l'energia solare in arrivo su Saturno non è
sensibilmente variata negli ultimi 30 anni e considerando che la fonte
interna di calore del pianeta non ha motivo di essersi alterata in un
lasso di tempo così breve, ce n'è abbastanza per ritenere che sia
l'atmosfera a intervenire sulla quantità di calore disperso, attraverso
variazioni del suo spessore.
Al momento non è dato sapere quale sia il meccanismo capace di
intervenire sullo spessore dell'atmosfera differenziando gli emisferi.
Per trovare la soluzione sarà necessario avere un quadro completo del
bilancio termico di Saturno lungo tutto il suo anno.
Nell'immagine vediamo le variazioni di temperatura (a scendere dal rosso
al blu) su Saturno, rilevate dalla sonda Cassini attraverso il Visual and
Infrared Mapping Spectrometer. |