11 Nov. 2010

 

Le anomalie termiche di Saturno

 

Da una ricerca pubblicata un paio di giorni fa sul Journal of Geophysical Research-Planets risulta che i due emisferi di Saturno hanno temperature che variano con modalità solo in parte dipendenti dalle stagioni. Autore della ricerca e dell'articolo è Liming Li (University of Houston), che assieme a Amy Simon-Miller (responsabile del Planetary Systems Laboratory, presso il Goddard Space Flight Center) ha esaminato le temperature rilevate dalla sonda Cassini dal 2005 al 2009 compresi, mettendo poi i risultati a confronto con i dati raccolti dalle sonde Voyager nel 1980 e 1981.
Nei cinque anni coperti dalla Cassini è risultato che nell'emisfero sud la temperatura è stata più elevata di circa il 17% rispetto all'emisfero nord, un valore eccessivo anche considerando che nel primo era estate, stagione terminata proprio con l'equinozio del 2009 (le stagioni su Saturno durano oltre 7 anni terrestri).
La differenza non sembra dunque attribuibile alle sole variazioni stagionali, e poiché sappiamo che Saturno ha anche una propria emissione termica e che su questa influisce in parte anche la spessa coltre di nubi, riuscire a verificare se e come questi elementi variano può aiutarci a comprendere meglio la struttura interna del pianeta e soprattutto il ruolo giocato dall'atmosfera nella dissipazione del calore.
Se nel lunghissimo periodo è certo che Saturno (come gli altri pianeti) non può che andare incontro a un globale raffreddamento, da un anno con l'altro non dovrebbero esserci variazioni sensibili, e invece esaminando le temperature della scorsa estate saturniana nell'emisfero sud (primi anni '80), Li e colleghi hanno notato sì fluttuazioni nell'energia emessa dal pianeta, ma senza sbilanciamenti fra emisferi nord e sud.
Dal momento che l'energia solare in arrivo su Saturno non è sensibilmente variata negli ultimi 30 anni e considerando che la fonte interna di calore del pianeta non ha motivo di essersi alterata in un lasso di tempo così breve, ce n'è abbastanza per ritenere che sia l'atmosfera a intervenire sulla quantità di calore disperso, attraverso variazioni del suo spessore.
Al momento non è dato sapere quale sia il meccanismo capace di intervenire sullo spessore dell'atmosfera differenziando gli emisferi. Per trovare la soluzione sarà necessario avere un quadro completo del bilancio termico di Saturno lungo tutto il suo anno.
Nell'immagine vediamo le variazioni di temperatura (a scendere dal rosso al blu) su Saturno, rilevate dalla sonda Cassini attraverso il Visual and Infrared Mapping Spectrometer.

 

by Michele Ferrara & Marcel Clemens

credit: NASA/JPL/ASI/University of Arizona, GSFC