12 Nov. 2010

 

Hartley: jet di anidride carbonica

 

Iniziano a giungere i primi risultati scientifici del recente flyby realizzato dalla missione EPOXI con la cometa 103P/Hartley 2, e sono risultati di notevole interesse perché per la prima volta è stato possibile associare a ben precise strutture superficiali i jet tipici dell'attività cometaria, e si sono potuti analizzare nel dettaglio questi ultimi trovando che il combustibile che li genera e che trascina nello spazio polveri e materiali volativi di vario genere è l'anidride carbonica (CO2).
Prima di queste storiche osservazioni si riteneva che un ruolo predominante nella formazione dei jet l'avesse l'acqua, come fa notare Jessica Sunshine (University of Maryland), principal investigator di EPOXI, mentre ora è chiaro che questo compito viene assolto dalla sublimazione del ghiaccio secco contenuto nei substrati superficiali della cometa (e verosimilmente di tutte le comete).
Il ruolo predominante della CO
2
appare evidente anche dalla distribuzione dei vari gas nella chioma cometaria e dal loro legame con le polveri in essa contenuta.
Se si è dovuto attendere fino ad ora per effettuare questa scoperta è perché da osservazioni eseguite al suolo la CO
2 delle comete non può essere rilevata a causa dell'assorbimento atmosferico, mentre gli osservatori in orbita o non sono "sintonizzati" su quella particolare frequenza o non sono in grado puntare lo spettrografo sulla fonte dei jet, cosa che evidentemente può essere fatta solo con osservazioni molto ravvicinate.
L'acqua tuttavia non manca, anzi appare seconda solo all'anidride carbonica e risulta in quantità rilevanti nello spettro infrarosso della Hartley. In misura molto minore sono stati anche individuati composti organici, come il metanolo.
Che ci fosse la sublimazione del ghiaccio secco all'origine dei jet delle comete era già stato sospettato in occasione del precedente flyby (2005) della sonda Deep Impact con la cometa Tempel-1, ma in quel caso era stato impossibile stabilire un nesso diretto fra un incremento di CO
2 nella chioma e specifici punti superficiali da cui originavano i jet.
Dalle circa 2000 immagini quotidiane della Hartley giunte sulla Terra si sono fra l'altro determinate con precisione le dimensione della cometa, che risulta lunga 2 chilometri e larga appena 400 metri nella strozzatura centrale. Altre interessanti informazioni sono attese per le prossime settimane.
Nell'immagine qui presentata, una di quelle prese da più vicino, sono visibili i notevoli jet presenti nella regione più esposta al Sole, così come alcuni jet minori sul terminatore, e si intuiscono anche zone di attività nella parte non illuminata.

 

by Michele Ferrara & Marcel Clemens

credit: NASA/JPL-Caltech/UMD