Iniziano
a giungere i primi risultati scientifici del recente flyby realizzato
dalla missione EPOXI con la cometa 103P/Hartley 2, e sono risultati
di notevole interesse perché per la prima volta è stato possibile
associare
a ben precise strutture superficiali i jet tipici dell'attività cometaria, e si sono potuti analizzare nel dettaglio questi ultimi
trovando che il combustibile che li genera e che trascina nello spazio
polveri e materiali volativi di vario genere è l'anidride carbonica (CO2).
Prima di queste storiche osservazioni si riteneva che un ruolo
predominante nella formazione dei jet l'avesse l'acqua, come fa notare
Jessica Sunshine (University of Maryland), principal investigator di EPOXI, mentre ora è chiaro
che questo compito viene assolto dalla sublimazione del ghiaccio secco
contenuto nei substrati superficiali della cometa (e verosimilmente
di tutte le comete).
Il ruolo predominante della CO2
appare evidente
anche dalla distribuzione dei vari gas nella chioma cometaria e dal loro
legame con le polveri in essa contenuta.
Se si è dovuto attendere fino ad ora per effettuare questa scoperta è
perché da osservazioni eseguite al suolo la CO2
delle comete non può essere rilevata a causa dell'assorbimento
atmosferico, mentre gli osservatori in orbita o non sono "sintonizzati" su
quella particolare frequenza o non sono in grado puntare lo spettrografo
sulla fonte dei jet, cosa che evidentemente può essere fatta solo con
osservazioni molto ravvicinate.
L'acqua tuttavia non manca, anzi appare seconda solo all'anidride
carbonica e risulta in quantità rilevanti nello spettro infrarosso della
Hartley. In misura molto minore sono stati anche individuati composti
organici, come il metanolo.
Che ci fosse la sublimazione del ghiaccio secco all'origine dei jet
delle comete era già stato sospettato in occasione del precedente flyby
(2005) della sonda Deep Impact con la cometa Tempel-1, ma in quel caso
era stato impossibile stabilire un nesso diretto fra un incremento di CO2
nella chioma e specifici punti superficiali da cui originavano i jet.
Dalle circa 2000 immagini quotidiane della Hartley giunte sulla Terra si
sono fra l'altro determinate con precisione le dimensione della cometa, che
risulta lunga 2 chilometri e larga appena 400 metri nella strozzatura
centrale. Altre interessanti informazioni sono attese per le prossime
settimane.
Nell'immagine qui presentata, una di quelle prese da più vicino, sono
visibili i notevoli jet presenti nella regione più esposta al Sole, così
come alcuni jet minori sul terminatore, e si intuiscono anche zone di attività
nella parte non illuminata. |