23 Nov. 2010

 

Un po' di luce sulle nane di tipo T

 

Fra le nane brune più fredde che si conoscano ci sono quelle di classe spettrale T, la cui atmosfera è ricchissima di metano, tanto da essere chiamate anche "nane al metano". La loro ridotta massa e la bassa temperatura che le contraddistingue, tipicamente inferiore a 1000°C, le rende pressoché indistinguibili dai pianeti giganti, e per capire quale sia la loro reale natura è necessario conoscere il tipo di processo che le ha generate.
Riuscire a classificare correttamente le nane T e a misurarne la temperatura è spesso tutto ciò che si può fare, perché altri parametri, quali massa ed età, possono essere solo estrapolati con una certa approssimazione, cosa che impedisce di conoscere a fondo questo particolare tipo di stelle mancate.
Ma c'è una novità, e riguarda lo studio da parte di un team internazionale guidato da Avril Day-Jones (Universidad de Chile) di un sistema binario (denominato LSPM 1459+0857 A e B) composto da una nana bianca e da una nana T, il primo del genere scoperto finora.
I due astri risultano separati di circa 0,25 anni luce (oltre 500 volte la distanza Sole-Nettuno), una distanza che sicuramente doveva essere di molto inferiore all'epoca in cui la nana bianca era ancora una stella normale di tipo solare. Quando infatti la fase di gigante rossa le ha fatto perdere rilevanti quantità di materia, generando una nebulosa planetaria ormai dissolta, la sua ridotta massa ha indebolito il legame gravitazionale con la nana T e i due astri si sono reciprocamente allontanati.
Così come sono ancora legati oggi, a maggior ragione i due oggetti lo sono stati nel passato, a partire dall'epoca in cui si condensarono in una regione di formazione stellare. Stabilito questo, note le caratteristiche evolutive e la massa della nana bianca, e noti i tempi di dissipazione della nebulosa planetaria, il tutto in relazione all'ambiente in cui la coppia di astri è finora vissuta, il team di Day-Jones stima che nel giro di 6 miliardi di anni la temperatura della nana T sarà prossima a 0°C.
Avere stime attendibili sulla massa e poter prevedere la curva della temperatura aiuterà a scoprire altri astri dello stesso tipo e a migliorare i modelli che ne interpretano nascita ed evoluzione.

 

by Michele Ferrara & Marcel Clemens

credit: RAS, R. Hurt (SSC/Caltech)