Fra le nane brune più fredde che si conoscano ci sono quelle di classe
spettrale T, la cui atmosfera è ricchissima di metano, tanto da essere
chiamate anche "nane al metano". La loro ridotta massa e la bassa
temperatura che le contraddistingue, tipicamente inferiore a 1000°C, le
rende pressoché indistinguibili dai pianeti giganti, e per capire quale
sia la loro reale natura è necessario conoscere il tipo di processo che le
ha generate.
Riuscire a classificare correttamente le nane T e a misurarne la
temperatura è spesso tutto ciò che si può fare, perché altri parametri,
quali massa ed età, possono essere solo estrapolati con una certa
approssimazione, cosa che impedisce di conoscere a fondo questo
particolare tipo di stelle mancate.
Ma c'è una novità, e riguarda lo studio da parte di un team
internazionale guidato da Avril Day-Jones (Universidad de Chile) di un
sistema binario (denominato LSPM 1459+0857 A e B) composto da una nana bianca e da
una nana T, il primo del genere scoperto finora.
I due astri risultano separati di circa 0,25 anni luce (oltre 500 volte
la distanza Sole-Nettuno), una distanza che sicuramente doveva essere di molto
inferiore all'epoca in cui la nana bianca era ancora una stella normale
di tipo solare. Quando infatti la fase di gigante rossa le ha fatto
perdere rilevanti quantità di materia, generando una nebulosa planetaria
ormai dissolta, la sua ridotta massa ha indebolito il legame
gravitazionale con la nana T e i due astri si sono reciprocamente
allontanati.
Così come sono ancora legati oggi, a maggior ragione i due oggetti lo
sono stati nel passato, a partire dall'epoca in cui si condensarono
in una regione di formazione stellare. Stabilito questo, note le
caratteristiche evolutive e la massa della nana bianca, e noti i tempi
di dissipazione della nebulosa planetaria, il tutto in relazione
all'ambiente in cui la coppia di astri è finora vissuta, il team di Day-Jones
stima che nel giro di 6 miliardi di anni la temperatura della nana T
sarà prossima a 0°C.
Avere stime attendibili sulla massa e poter prevedere la curva della
temperatura aiuterà a scoprire altri astri dello stesso tipo e a
migliorare i modelli che ne interpretano nascita ed evoluzione. |