29 Nov. 2010

 

Poca vitalità nella California Nebula

 

E' risaputo che le stelle nascono dalla contrazione gravitazionale del gas contenuto nelle nebulose diffuse, e quanto più è elevato il quantitativo del gas a disposizione, tanto più elevato è il numero delle stelle che prendono forma. Questo è ciò che finora si è creduto.
In realtà, come ha stabilito una ricerca condotta da Charlie Lada e alcuni suoi colleghi dell'Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics, non è affatto vero che sono le nebulose più massicce a produrre il maggior numero di stelle, anzi, sembra proprio che accada il contrario.
La ricerca, i cui risultati sono apparsi su The Astrophysical Journal, si è concentrata su 11 regioni di formazione stellare, molto diverse fra loro per quanto riguarda la massa, comprendendo nebulose di 800 masse solari fino alla gigantesca California Nebula che raccoglie gas per ben 100mila masse solari.
Il tasso di formazione stellare nelle singole regioni, stimato dall'osservazione infrarossa di giovani stelle, differisce anch'esso notevolmente da una nebulosa all'altra, variando da poche stelle ogni milione di anni a diverse migliaia di stelle ogni milione di anni.
Curiosamente, il tasso di produzione più elevato è stato riscontrato nelle regioni nebulari più piccole fra quelle esaminate, mettendo seriamente in discussione l'ipotesi secondo la quale è la massa totale delle nebulose a influenzare maggiormente la produzione di stelle.
In realtà il fattore scatenante è la densità del gas, indipendentemente dalla sua quantità totale, e ciò è risultato evidente a Lada e colleghi quando hanno misurato il livello di estinzione della luce delle giovani stelle sia nel visibile sia nell'infrarosso: le nebulose più opache e quindi più dense sono risultate essere quelle più produttive e quindi si spiega il basso "tasso di natalità" della California Nebula, che oltre ad essere la più massiccia è anche la meno densa.

 

by Michele Ferrara & Marcel Clemens

credit: Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics