1 Apr. 2011

 

Onde da impatto negli anelli dei pianeti

 

Negli ultimi decenni abbiamo avuto la conferma che gli impatti di corpi minori contro i pianeti del sistema solare, Giove e Saturno in particolare, non sono un fenomeno relegato al passato, ma sono bensì eventi molto attuali.
Il numero di piccoli nuclei cometari e asteroidi che incrociano pericolosamente le orbite planetarie è dunque più elevato di quanto ritenuto fino agli anni '80-'90, e ciò viene ora ulteriormente confermato da due lavori pubblicati su Science da due team di ricercatori guidati da Mark R. Showalter, Matthew M. Hedman e Joseph A. Burns (SETI Institute e Cornell University, Ithaca NY).
I due lavori, attraverso l'analisi di immagini prese in anni diversi dalle sonde Galileo, Cassini e New Horizons, mettono in evidenza le tracce del passaggio di oggetti di taglia cometaria nei sistemi di anelli di Giove (nella foto) e Saturno, e ne ricostruiscono la dinamica, riuscendo a risalire al periodo dei singoli eventi.
Quando un oggetto attraversa un anello ne provoca la leggera inclinazione sul piano orbitale, che a sua volta genera un'increspatura che la precessione del medesimo piano moltiplica fino a generare numerose "onde" a spirale, che poi col tempo tendono a confondersi e a svanire, uniformando nuovamente l'anello.
Immagini prese dalla sonda Galileo nel 1996 e nel 2000, hanno evidenziato nell'anello di Giove più increspature sovrapposte, la maggiore delle quali derivante da un'inclinazione iniziale di circa 2 km riconducibile al celebre impatto della cometa Shoemaker-Levy 9 nel 1994, uno o più frammenti della quale hanno evidentemente attraversato l'anello. Due increspature minori sono poi state rilevate nel 2007 dalla sonda New Horizons.
Strutture simili, individuate dalla Cassini, risultano evidenti anche negli anelli C e D di Saturno. Di queste, una particolarmente interessante è emersa nel 2009 grazie al fatto che gli anelli erano visibili di taglio: si tratta di una corrugazione alta appena da 2 a 20 metri, ampia da 30 a 80 km, la cui origine viene fatta risalire al 1983, quando negli anelli è presumibilmente transitata una nube di frammenti cometari, che ha portato quella sezione di anelli a inclinarsi di un centinaio di metri sul piano orbitale.
Al di là dell'importanza dei singoli eventi, è interessante notare come dallo studio delle increspature negli anelli dei pianeti emerga un sistema solare ben più dinamico di quanto sinora ritenuto.

 

by Michele Ferrara & Marcel Clemens

credit: J. Rayner (U. Hawaii), NSFCAM, IRTF, NASA