Nel corso di un meeting che vedeva come argomento di discussione il
vettore Energia, un veterano dell'astronautica sovietica, Boris
Chertok, stretto collaboratore di Sergei Korolev all'epoca dello
storico volo di Gagarin, ha fatto una serie di interessanti e
inquietanti rivelazioni sui rischi corsi dal primo cosmonauta nel
corso della sua missione. Rivelazioni raccolte e divulgate
dall'agenzia Interfax.
Un primo rischio fu originato dal peso stesso di Gagarin, giunto al
decollo con 14 kg di troppo rispetto a quando fu realizzata la sua
tuta spaziale. Per compensare l'eccesso di peso, i tecnici della
Vostok eliminarono una parte del cablaggio di bordo, tagliando
accidentalmente le connessioni dei sensori di pressione e
temperatura.
Un secondo preoccupante rischio derivò dall'inserimento della Vostok
di Gagarin in un'orbita diversa da quella prestabilita, sbagliata di
alcuni chilometri sia all'apogeo sia al perigeo. Se la procedura di
rientro non fosse riuscita correttamente e fosse stato necessario
affidarsi al naturale frenamento dell'atmosfera, invece di impiegare
7-10 giorni a tornare al suolo, Gagarin avrebbe impiegato almeno 1
mese. Poiché la sua scorta alimentare era sufficiente per soli 10
giorni, sarebbe potuto morire o di sete o, in assenza di riciclo dei
liquidi, di fame.
Anche i tempi dell'inizio della missione furono discutibilmente
affrettati: fino a quel momento erano stati mandati in orbita solo
animali con esiti infelici, e si era inoltre proceduto a due sole
prove generali senza equipaggio, utilizzando per di più delle Vostok
modificate solo 1 mese prima del volo di Gagarin.
Non meno rischioso il rientro, visto che il cosmonauta dovette
paracadutarsi a 7000 metri di quota, come previsto dal programma,
perché la velocità di atterraggio della Vostok, anch'essa frenata da
una paracadute, non garantiva un contatto morbido col suolo.
Atterrato a circa 600 km dal punto previsto, Gagarin ebbe anche
problemi ad aprire la visiera del casco, mentre gli si aprì
imprevedibilmente il paracadute di riserva. Insomma ce n'è
abbastanza per affermare che poteva andare solo peggio di come è
andata!
Maggiori informazioni su quella storica missione sono disponibili
nell'articolo di Paolo Laquale, "50 anni fa l'uomo raggiungeva le stelle" online
sul nostro sito da alcuni giorni. |