26 Apr. 2011

 

Plutone: e se fosse una cometa?

 

Il povero Plutone, già scacciato nel 2006 dal "club" dei pianeti normali del nostro sistema solare, potrebbe rischiare ora di perdere anche la qualifica di pianeta nano per acquisire quella di cometa. A questa inattesa (e forse esagerata) conclusione si può giungere leggendo i risultati di una ricerca condotta con il radiotelescopio James Clerk Maxwell di 15 metri delle Hawaii da J.S. Greaves, Ch. Helling e P. Friberg (University of St Andrews, UK, e University Park, USA) sulla tenue atmosfera del gelido pianeta.
Come noto, Plutone ha un'orbita anomala che
per un tratto, percorso dal pianeta in venti anni, è interna a quella di Nettuno. Quel tratto è stato percorso ultimamente fra il 1979 e il 1999, con il perielio raggiunto nel 1989. Il maggior riscaldamento subito da Plutone in quell'occasione e l'arrivo di stagioni più miti in regioni precedentemente immerse in un buio secolare deve necessariamente aver movimentato lo scambio di elementi volatili fra superficie e atmosfera, come dimostrano elaborazioni dell'albedo derivate da immagini prese negli ultimi decenni.
Nel 2000 e negli anni subito successivi era stato misurato un incremento di CO (monossido di carbonio) nell'atmosfera di Plutone, dovuto alla sublimazione dei ghiacci nel polo illuminato. Ci si aspettava che i venti generati dal disequilibrio termico avrebbero presto trasferito il CO e gli altri elementi volatili fonora scoperti (soprattutto azoto ma anche metano, etano e nitrile) verso l'altro polo, con conseguente condensazione e caduta al suolo.
Ma ecco invece che il team di Greaves scopre che negli ultimi anni il livello di CO nell'atmosfera ha continuato ad aumentare anziché diminuire, con il gas che è arrivato ad espandersi fino a un quota di 4500 km dal centro di Plutone (circa 4 raggi planetari). Una possibile spiegazione allo strano fenomeno è che i ghiacci del polo sud, usciti da un buio lungo 120 anni, sublimino più rapidamente di quanto il polo nord impieghi a ricongelarli.
La scoperta più inattesa riguarda però un leggero redshift evidenziato nello spettro del CO, fatto che indica un allontanamento del gas atmosferico rispetto alla nostra posizione, fino a formare una breve coda di tipo cometario
. Il fenomeno è evidentemente provocato dal debole vento solare che raggiunge quelle remote regioni del sistema planetario, meno chiaro è invece se c'è dispersione di elementi volatili e se questi vengono riforniti dalla superficie.
Di sicuro c'è che ora Plutone mostra anche una vaga somiglianza con le comete, e se consideriamo l'orbita anomala e la sua posizione molto periferica, qualche sospetto nasce spontaneo. Sarà la sonda New Horizons, fra 4 anni, a stabilire come stanno realmente le cose...

 

by Michele Ferrara & Marcel Clemens

credit: University of St Andrews, MathiasPedersen.com