29 Apr. 2011

 

55 Cancri e, il pianeta superdenso

 

Usciranno prossimamente su The Astrophysical Journal i risultati di una ricerca condotta da Rebekah Dawson (astronomy PhD student at Harvard) e Daniel Fabrycky (Hubble Fellow at UCSC) sul sistema planetario della stella 55 Cancri A, lontano circa 40 anni luce dalla Terra. Questo sistema include 5 pianeti scoperti fra il 1997 e il 2008, e la nuova ricerca migliora nettamente i parametri orbitali di uno di essi, 55 Cancri e, una superTerra con diametro di 21mila km, il 60% in più di quello del nostro pianeta.
Riesaminando tutte le osservazioni a disposizione su quel sistema planetario, la Dawson e Fabrycky
hanno scoperto che il periodo di rivoluzione di 55 Cancri e è più breve di quanto finora ritenuto, e la scoperta è stata confermata da altri ricercatori, fra i quali Josh Winn (Massachusetts Institute of Technology) e Matt Holman (Harvard‑Smithsonian Center for Astrophysics), che tramite il telescopio spaziale canadese MOST (Microvariability & Oscillations of STars) hanno evidenziato un ciclico calo di magnitudine nella luminosità della stella, perfettamente concordante con il periodo di rivoluzione suggerito da Dawson e Fabrycky: 17 ore e 41 minuti.
Dal calo di luminosità di 55 Cancri A (solo 1/50 di punto percentuale) i ricercatori hanno dedotto il diametro di 55 Cancri e, mentre dall'entità dello spostamento delle righe spettrali della stella, dovuto alla presenza del pianeta, è stato possibile determinare la massa di quest'ultimo, risultata pari a 8 volte quella della Terra. Un semplice calcolo ha quindi fornito lo straordinario valore della densità, che è doppia rispetto a quella del nostro pianeta, e che è dunque vicina alla densità del piombo, un vero record!
Per 55 Cancri e viene esclusa la presenza di un'eventuale atmosfera proprio a causa della vicinanza alla propria stella (circa 2,4 milioni di km), che porta la temperatura della superficie esposta a raggiungere valori dell'ordine dei 2700°C. Pertanto, ogni elemento volatile è stato sicuramente spazzato via dal vento stellare.

 

by Michele Ferrara & Marcel Clemens

credit: MIT, the Univ. of British Columbia (UBC), the Harvard Smithsonian Center for Astrophysics and the Univ. of California at Santa Cruz (UCSC).