5 Ago 2011

 

Scoperti 96 ammassi aperti nella Galassia

 

Dall'antichità ad oggi, nella nostra galassia sono stati scoperti circa 2500 ammassi aperti, ma gli astronomi stimano che il loro numero reale possa aggirarsi attorno alle 30.000 unità. Come si può intuire, la maggior parte di essi risultano invisibili perché collocati in regioni galattiche inaccessibili alla nostra visione diretta, ma un numero rilevante sarebbe semplicemente nascosto fra le polveri del disco galattico, in posizioni ben accessibili per i nostri telescopi infrarossi.
Come noto, le polveri che accompagnano le regioni di formazione stellare assorbono e diffondono continuamente i fotoni emessi dalle giovani stelle. Tale meccanismo produce un complessivo aumento della lunghezza d'onda della luce, almeno fin quando i fotoni non riescono a fuoriuscire dalle nubi di polveri. Ciò inizia ad accadere in corrispondenza delle lunghezze d'onda infrarosse, e un oggetto rilevato in questa regione dello spettro può essere invece nel visibile da 10mila a 100 milioni di volte più debole di quanto non sarebbe in assenza di polveri.
E' anche per questo motivo che negli ultimi decenni sono stati costruiti telescopi sempre più grandi dedicati alla registrazione della luce infrarossa, ed è al maggiore di essi, il VISTA dell'ESO, di 4,1 metri di diametro, che si deve la scoperta in un solo colpo di ben 96 nuovi ammassi aperti, nascosti fra le polveri della nostra galassia, un campione dei quali è riportato qui sopra.
La scoperta multipla è avvenuta nell'ambito del VISTA Variables in the Via Lactea programme (VVV), una delle 6 surveys portate avanti da diversi team di ricercatori con il telescopio VISTA (acronimo di Visible and Infrared Survey Telescope for Astronomy).
I 96 nuovi ammassi rappresentano finora il risultato più eclatante del programma VVV, iniziato l'anno scorso e destinato a durare per un totale di 5 anni, nel corso dei quali saranno consumate quasi 2000 ore di osservazione. Non è dunque che l'inizio e già ci sono dei risultati interessanti (in uscita su Astronomy & Astrophysics): la maggior parte dei nuovi ammassi è di piccole dimensioni e con soli 10-20 componenti, indice del fatto che in regioni galattiche ricchissime di stelle, e quindi di masse perturbatrici, la nascita di grandi ammassi aperti è probabilmente preclusa.

 

by Michele Ferrara & Marcel Clemens

credit: ESO’s Paranal Observatory