Dall'antichità ad oggi, nella nostra galassia sono stati scoperti
circa 2500 ammassi aperti, ma gli astronomi stimano che il loro
numero reale possa aggirarsi attorno alle 30.000 unità.
Come si può intuire, la maggior parte di essi risultano invisibili
perché collocati in regioni galattiche inaccessibili alla nostra
visione diretta, ma un numero rilevante sarebbe semplicemente
nascosto fra le polveri del disco galattico, in posizioni ben
accessibili per i nostri telescopi infrarossi.
Come noto, le polveri che accompagnano le regioni di formazione
stellare assorbono e diffondono continuamente i fotoni emessi dalle
giovani stelle. Tale meccanismo produce un complessivo aumento della
lunghezza d'onda della luce, almeno fin quando i fotoni non riescono
a fuoriuscire dalle nubi di polveri. Ciò inizia ad accadere
in corrispondenza delle lunghezze d'onda infrarosse, e un
oggetto rilevato in questa regione dello spettro può essere invece
nel visibile da
10mila a 100 milioni di volte più debole di quanto non sarebbe in
assenza di polveri.
E' anche per questo motivo che negli ultimi decenni sono stati costruiti
telescopi sempre più grandi dedicati alla registrazione della luce
infrarossa, ed è al maggiore di essi, il VISTA dell'ESO, di 4,1 metri
di diametro, che si deve la scoperta in un solo colpo di ben 96
nuovi ammassi aperti, nascosti fra le polveri della nostra galassia,
un campione dei quali è riportato qui sopra.
La scoperta multipla è avvenuta nell'ambito del VISTA Variables in the Via Lactea programme (VVV),
una delle 6 surveys portate avanti da diversi team di ricercatori
con il telescopio VISTA (acronimo di Visible and Infrared Survey Telescope for Astronomy).
I 96 nuovi ammassi rappresentano finora il risultato più eclatante
del programma VVV, iniziato l'anno scorso e destinato a durare per
un totale di 5 anni, nel corso dei quali saranno consumate quasi 2000
ore di osservazione. Non è dunque che l'inizio e già ci sono dei
risultati interessanti (in uscita su Astronomy & Astrophysics): la
maggior parte dei nuovi ammassi è di piccole dimensioni e con soli
10-20 componenti, indice del fatto che in regioni galattiche
ricchissime di stelle, e quindi di masse perturbatrici, la nascita di grandi ammassi aperti è probabilmente
preclusa. |