26 Ago 2011

 

Simulata tutta l'evoluzione della Galassia

 

Due supercomputer, 8 mesi di elaborazioni, 18,6 milioni di particelle alle quali applicare le leggi della gravità e della dinamica dei fluidi. Tutto ciò per simulare, partendo da una massa iniziale di 790 miliardi di masse solari, la nascita e l'evoluzione della nostra galassia. Per avere un'idea della complessità dei calcoli eseguiti dai supercomputer Cray XT5 “Monte Rosa” dell'ETH Zurich’s Swiss National Supercomputing Center (CSCS) e dal NASA Advanced Supercomputer Division’s Pleiades è sufficiente dire che un normale PC impiegherebbe 570 anni per eseguire gli stessi calcoli!
Da almeno 20 anni i ricercatori tentavano di realizzare una simulazione che partendo da una nube protogalattica riuscisse a dare risultati compatibili con osservazioni astronomiche, ma solitamente anche i migliori modelli matematici posti alla base delle passate simulazioni creavano una Galassia virtuale con troppe stelle nelle regioni centrali o con una massa complessiva decisamente superiore a quella reale. Questi problemi sono stati ora superati grazie a un più sofisticato modello realizzato da astrofisici della University of Zurich e della University of California, che alla fine delle lunghissime elaborazioni ha "sfornato" un'eccezionale animazione (si veda http://www.cscs.ch/newsroom/ science/2011/milky_way_birth/index.html) che meglio di qualunque commento illustra la nascita e l'evoluzione del nostro sistema stellare fino ai nostri giorni.
La simulazione, i cui risultati sono stati pubblicati su The Astrophysical Journal, evidenzia come mai prima d'ora il ruolo svolto dalle supernovae nella Galassia primordiale. Esse hanno infatti contribuito con le loro onde d'urto a spazzar via una parte rilevante della massa centrale, portando all'attuale densità stellare. Inoltre, la simulazione evidenzia anche il ruolo fondamentale della materia oscura nella formazione della Galassia e suggerisce che nelle regioni esterne il rapporto fra materia ordinaria e materia oscura sia di 1:9 e non di 1:6 come finora creduto.
Infine la simulazione prevede che l'alone galattico arrivi ad estendersi fino a 600.000 anni luce dal centro e che quindi esistano numerosissime altre stelle galattiche non ancora individuate per limiti strumentali. Nelle immagini in alto vediamo a sinistra il risultato finale dell'elaborazione e a destra un'immagine reale di M74, galassia spirale considerata molto simile alla nostra (gas in magenta, stelle in blu).

 

by Michele Ferrara & Marcel Clemens

credit: University of Zurich and NASA