5 Dic 2011

 

Ammasso stellare galattico da record

 

Saranno pubblicati il prossimo 20 dicembre su Astrophysical Journal Letters i dettagli di una ricerca che ha portato alla scoperta di quello che risulta essere il più grande ammasso stellare aperto della nostra galassia (nella foto).
Si trova a circa 30.000 anni luce dalla Terra ed è composto da centinaia di migliaia di stelle, fra le quali diverse centinaia di giganti blu, da decine a centinaia di volte più massicce del Sole. Tutte si trovano immerse in una gigantesca e densa nube di gas e polveri che ci impedisce di vederle direttamente, ed è questo il motivo per cui erano finora passate inosservate.
Ad accorgersi della presenza del grandioso ammasso sono stati tre ricercatori del Dipartimento di Astronomia e Astrofisica dell'Università di Toronto, che lo hanno inizialmente individuato su immagini prese nella banda delle microonde dal satellite WMAP. Un successivo controllo con il telescopio spaziale Spitzer, sensibile all'infrarosso, ha confermato la presenza dell'ammasso, studiato poi anche dal suolo con il New Technology Telescope dell'European Southern Observatory.
Complessivamente è stato possibile evidenziare la presenza di alcune dozzine di stelle, che sono risultate tutte giganti dei primi tipi spettrali (O e B). Poiché statisticamente per ogni gigante ci sono numerose stelle più piccole, anche dove la nube di gas e polveri appare svuotata dalla pressione esercitata dalle stelle maggiori esistono sicuramente numerosi astri di dimensioni più vicine a quella del Sole. Per la curiosa forma con cui si presenta la struttura nebulare dell'ammasso (due punti particolarmente brillanti che sembrano occhi, al di sotto dei quali si apre una cavità a mo' di bocca con due denti aguzzi), uno dei ricercatori coinvolti nella scoperta, Mubdi Rahman, ha voluto dare a questo nuovo oggetto il nome di "drago marino".

 

by Michele Ferrara & Marcel Clemens

credit: University of Toronto, NASA