La possibilità di trovare sul
nostro satellite naturale qualcosa che indichi presenze
extraterrestri è un argomento che da lungo tempo lascia
fantasticare, ma quando quella possibilità viene fatta oggetto di un
articolo destinato ad Acta Astronautica e firmato da Paul Davis
e Robert Wagner, due celeberrimi professori e divulgatori dell'Arizona State University,
allora è forse il caso di soffermarsi sulla cosa.
Davis e Wagner trovano fondamentalmente interessante il fatto che
grazie a mappe complete della Luna in alta risoluzione, come quelle
realizzate e continuamente aggiornate dalla missione del Lunar Reconnaissance Orbiter,
è oggi possibile ricercare qualunque anomalia sul suolo lunare a
costi praticamente nulli, inserendo quel filone di ricerca nella
Citizen Science, così come è già stato fatto per molti altri
programmi, primo fra tutti SETI, del quale la ricerca di tracce
aliene sulla Luna altro non sarebbe che un'estensione, con la
differenza che non si tratta di una forma di ricerca passiva
(l'attesa di segnali radio o luminosi dallo spazio), quanto
piuttosto di un'attività che va direttamente a ricercare qualcosa
che potrebbe essere già presente.
Immedesimandosi in ipotetici alieni, Davis e Wagner fanno notare che
volendo osservare un pianeta vitale senza interferire con le specie
che ospita, il modo migliore sarebbe di farlo da un satellite
naturale vicino, quindi, per quanto ci riguarda dalla Luna. Il fatto
poi che la superficie di quest'ultima sia rimasta sostanzialmente
inalterata nelle ultime decine se non centinaia di milioni di anni,
anche remotissime visite da parte di alieni possono aver lasciato
minime tracce tecnologiche ancor oggi individuabili sotto forma
artefatti o modificazioni innaturali della superficie lunare stessa,
riconoscibili forse sulle fotografie lunari con la semplice vista o
più probabilmente attraverso appositi software.
Quello che ci si aspetta di trovare non è certo la provocatoria
astronave dell'illustrazione qui sopra, ma comunque segni di
attività non direttamente attribuibili alle sonde e agli astronauti
terrestri che nei decenni scorsi hanno visitato la Luna. |