28 Dic 2011

 

Improbabili tracce aliene sulla Luna

 

La possibilità di trovare sul nostro satellite naturale qualcosa che indichi presenze extraterrestri è un argomento che da lungo tempo lascia fantasticare, ma quando quella possibilità viene fatta oggetto di un articolo destinato ad Acta Astronautica e firmato da Paul Davis e Robert Wagner, due celeberrimi professori e divulgatori dell'Arizona State University, allora è forse il caso di soffermarsi sulla cosa.
Davis e Wagner trovano fondamentalmente interessante il fatto che grazie a mappe complete della Luna in alta risoluzione, come quelle realizzate e continuamente aggiornate dalla missione del Lunar Reconnaissance Orbiter, è oggi possibile ricercare qualunque anomalia sul suolo lunare a costi praticamente nulli, inserendo quel filone di ricerca nella Citizen Science, così come è già stato fatto per molti altri programmi, primo fra tutti SETI, del quale la ricerca di tracce aliene sulla Luna altro non sarebbe che un'estensione, con la differenza che non si tratta di una forma di ricerca passiva (l'attesa di segnali radio o luminosi dallo spazio), quanto piuttosto di un'attività che va direttamente a ricercare qualcosa che potrebbe essere già presente.
Immedesimandosi in ipotetici alieni, Davis e Wagner fanno notare che volendo osservare un pianeta vitale senza interferire con le specie che ospita, il modo migliore sarebbe di farlo da un satellite naturale vicino, quindi, per quanto ci riguarda dalla Luna. Il fatto poi che la superficie di quest'ultima sia rimasta sostanzialmente inalterata nelle ultime decine se non centinaia di milioni di anni, anche remotissime visite da parte di alieni possono aver lasciato minime tracce tecnologiche ancor oggi individuabili sotto forma artefatti o modificazioni innaturali della superficie lunare stessa, riconoscibili forse sulle fotografie lunari con la semplice vista o più probabilmente attraverso appositi software.
Quello che ci si aspetta di trovare non è certo la provocatoria astronave dell'illustrazione qui sopra, ma comunque segni di attività non direttamente attribuibili alle sonde e agli astronauti terrestri che nei decenni scorsi hanno visitato la Luna.

 

by Michele Ferrara & Marcel Clemens

credit: Acta Astronautica