Sono
stati pubblicati su Meteoritics and Planetary Science i risultati
dell'analisi di alcune meteoriti, condotta da John Bridges e Hitesh Changela (University of Leicester, Department of Physics and Astronomy),
che mette in evidenza come l'impatto di piccoli asteroidi su Marte può
aver favorito lo scorrere dell'acqua a livello superficiale.
Le meteoriti in questione sono molto particolari e rare, appartenendo alla
famiglia delle nakhliti, la cui origine viene fatta risalire a violenti
impatti sulla superficie marziana, capaci di scagliare nello spazio
esterno rilevanti quantità di detriti, parte dei quali sono poi caduti
sulla Terra. La famiglia prende il nome dal primo esemplare, ritrovato nel
1911 presso il villaggio egiziano di El-Nakhla e attualmente conservato
al Natural History Museum di Londra. Altri esempi di meteoriti marziane
sono le Shergottiti
e le
Chassigniti.
Bridges e Changela hanno osservato al microscopio elettronico
sottilissime sezioni (0,1 micron) di cinque diverse nakhliti,
individuando strutture (nella foto) che possono essere associate alle temperature e
alle pressioni derivanti da un impatto capace di scavare un cratere di
diametro compreso fra 1 e 10 km. Nel corso dell'evento vennero
verosimilmente fuse
grandi quantità di ghiaccio sotterraneo, il che favorì lo scorrere
di acque superficiali e la formazione delle argille e dei
carbonati individuati nei campioni meteoritici.
Le nakhliti esaminate mostrano anche una serie di venature sinuose la
cui struttura minerale è associabile alla produzione di metano, e dunque
la presenza di questo gas nell'atmosfera marziana può essere anche
attribuita agli impatti asteroidali. Sarà interessante distinguere nel
corso della
futura missione automatica Trace Gas Orbiter (2016) questa componente
gassosa da quella, sempre incentrata sul metano, che può derivare da
processi diversi, primo fra tutti la decomposizione anaerobica di
elementari forme di vita.
I risultati ottenuti sulle nakhliti consentiranno ora di costruire un
modello capace di spiegare il ruolo dell'acqua nella formazione di
determinati minerali, considerando temperature, acidità e durata
dell'azione idrotermale come effetto dell'impatto di piccoli asteroidi. |