14 Feb. 2011

 

Spitzer stravolge la Nord America

 

L'elaborazione di immagini delle nebulose Nord America e Pellicano, ottenute tramite i sensori infrarossi del telescopio spaziale Spitzer, ci restituisce un volto completamente nuovo di quelle spettacolari strutture. Ciò che si vede alle lunghezze d'onda dell'infrarosso centrate su 3.6, 4.5, 5.8, 8 e 24 micron stravolge la familiare silhouette del cosiddetto Golfo del Messico, trasformandolo da tenebrosa regione celeste, apparentemente popolata da poche stelle, in un complesso e brillante pattern di gas e polveri che avvolgono almeno un paio di migliaia di stelle nascenti o già ai primi stadi della loro vita.
Le immagini qui sopra danno un'idea (nei limiti della loro risoluzione) della nuova visione del complesso nebulare e della quantità di nuovi dettagli che la radiazione infrarossa fa emergere grazie alla sua capacità di portare informazione al di fuori della cortina di polveri che caratterizzano la regione.
Il cupo Golfo del Messico è dunque in realtà una fucina di nuovi astri, ma all'appello mancano ancora quelli più attesi, ovvero il gruppo di stelle massicce che con la loro intensa radiazione riscaldano e rischiarano l'intera regione. La loro posizione è probabilmente coincidente con la chiazza più brillante di luce infrarossa irradiata dal Golfo, ma la quantità di polveri interposte è tale che nemmeno il potente occhio di Spitzer riesce a penetrarle.
La massiccia presenza di gas e polveri rende difficile raggiungere anche un altro obiettivo, quello di determinare con sufficiente precisione la distanza di Nord America e Pellicano. Attualmente è stimata in circa 1800 anni luce, ma il valore è incerto a causa del filtro irregolare operato dalle nebulose stesse e a causa della difficoltà di riconoscere con certezza quali stelle non appartengono ad esse perché collocate in posizioni a noi più vicine o più lontane, e quindi non direttamente legate al complesso nebulare. Il problema potrà essere risolto caratterizzando con precisione almeno una piccola parte delle nuove stelle individuate da Spitzer, ovvero determinando magnitudine assoluta, massa e stadio evolutivo.
I risultati dell'analisi delle immagini qui presentate sono in pubblicazione su Astrophysical Journal Supplement Series, all'interno di un articolo firmato da Luisa Rebull e colleghi del NASA's Spitzer Science Center at the California Institute of Technology, Pasadena.

 

by Michele Ferrara & Marcel Clemens

credit: NASA/JPL-Caltech/L.Rebull (SSC/Caltech), DSS/D. De Martin