Si fa spesso un gran parlare dell'eccezionale potere risolutivo dei
telescopi spaziali e dei più grandi telescopi ottici al
suolo, mentre raramente viene ricordato che esiste uno strumento
capace di produrre immagini astronomiche centinaia di volte più
dettagliate di quelle ottenibili tramite i suoi più blasonati "colleghi".
Lo strumento in questione è il
Very Long Baseline Array (VLBA), una rete di 10 antenne di 25 metri di diametro,
sparpagliate fra le Hawaii e i Caraibi, che lavorano in sincronia
come se fossero parti della superficie di un unico gigantesco
radiotelescopio. Data la lunghissima base (di qui il nome), la
risoluzione angolare risultante è elevatissima e può essere
sfruttata in numerosi campi della ricerca astrofisica.
Esempi della grande potenza di VLBA vengono da due recentissime
serie di misurazioni. La prima riguarda la galassia NGC 6264, della
quale è stata determinata direttamente la distanza, 450 milioni di
anni luce, con un margine di errore non superiore al 9%. Un
risultato eccezionale se si considera che il precedente primato, del
2009, apparteneva a una galassia distante 160 milioni di anni luce.
Questo tipo di misurazioni, indipendenti dall'individuazione di
supernovae e basate sull'osservazione spettroscopica di piccole
sorgenti radio molto intense (radio maser) prossime al nucleo
galattico, sono di fondamentale
importanza per spiegare la natura dell'Energia Oscura e il suo ruolo
nella espansione dell'universo. Riuscire a misurare direttamente e
con precisione la distanza di galassie sempre più lontane, consente
di ridurre al minimo il "rumore" dovuto ad esempio ai moti locali e
quindi di misurare l'effettivo tasso di espansione dell'universo.
La seconda serie di misurazioni riguarda invece la nostra galassia,
lungo i bracci della quale VLBA ha misurato i moti propri di alcune
regioni di formazione stellare (indicate nell'immagine in alto),
migliorando di un fattore due le stime precedenti e dimostrando che
il moto rotatorio della Galassia è più rapido di quanto finora
calcolato. Ciò significa che anche la massa è più elevata,
paragonabile ora a quella della vicina galassia di Andromeda, che
per lungo tempo è stata considerata sempre un po' più massiccia
della nostra.
Ulteriori misurazioni già avviate sulla galassia di Andromeda hanno
come obiettivo a lungo termine quello di calcolare con estrema
precisione la sua velocità e la sua direzione, al fine di prevedere
la dinamica del previsto incontro-scontro col nostro sistema. |