Sono state nel loro insieme confermate le scoperte derivanti dallo
studio della nube di materiale volatile sollevata il 9 ottobre di
due anni fa dall'impatto della sonda LCROSS nella regione del
cratere Cabeus, prossima al polo lunare sud (la nube è visibile nei
riquadri qui sopra).
Fra le analisi che hanno prodotto i risultati più interessanti, ci
sono sicuramente quelle condotte dal team di Rosemary Killen (NASA's Goddard Space Flight Center in Greenbelt, Md)
presso il Kitt Peak National Observatory (Tucson, Arizona), dove
l'evento è stato seguito spettroscopicamente in alta risoluzione con
il McMath-Pierce solar telescope!
Nell'abbondante quantità di acqua lunare sollevata dall'impatto
(acqua fino a quel momento rimasta nascosta sotto forma di ghiaccio
nell'ombra perenne di Cabeus) sono state individuate sia tracce di
argento, calcio, magnesio e mercurio, sia una rilevante parte di
sodio, quantificabile in 1 o 2 kg a seconda delle dimensioni reali
della nube (non misurabili quella volta attraverso lo spettroscopio)
e delle temperature raggiunte nell'impatto della LCROSS.
Nel medesimo volume di elementi volatili esaminati dal team della
Killen, l'acqua è risultata circa 100 volte più abbondante del sodio, dunque
un rapporto del tutto paragonabile a quello degli
oceani terrestri: circa l'1%. Poiché ci si attendeva una minore
quantità di sodio, sarà interessante capire attraverso quale
meccanismo si è prodotto o e arrivato sulla Luna.
Le origini possono essere diverse: poteva essere presente in comete
cadute sulla Luna, o essersi generato contestualmente all'impatto
disastroso di asteroidi, o ancora essere stato portato sulla Luna
dal vento solare. Nelle regioni meno esposte alla radiazione solare,
il sodio ha successivamente potuto miscelarsi con altri elementi,
formando il ghiaccio "sporco" vaporizzato da LCROSS.
Il miglior modo per risalire alla fonte degli elementi individuati
nella nube sarà quello, non semplice, di confrontare le percentuali
degli isotopi di ogni singolo elemento con le percentuali di quegli
stessi isotopi presenti su altri corpi del sistema solare,
essenzialmente comete e asteroidi.
Gli isotopi sono versioni diverse di un elemento, caratterizzate da
un diverso numero di neutroni. Le percentuali di ogni singolo
isotopo sono dipendenti dall'evoluzione seguita da ogni corpo del
sistema solare e sono pertanto pressoché quasi univoche per ogni
famiglia di oggetti.
Attualmente sembrano essere le comete ad aver depositato sulla Luna
una parte importante degli elementi individuati dal Killen e
colleghi, poiché in quelle il rapporto acqua/sodio è di circa il 2%,
mentre per impatti asteroidali il valore non supera lo 0,4%.
La risposta definitiva verrà dallo studio della tenuissima atmosfera
lunare, obiettivo primario della missione Lunar Atmosphere and Dust Environment Explorer (LADEE),
il cui inizio è previsto per il 2013. |