Sulla rivista Icarus di questo mese sono stati pubblicati i
risultati di una lunga ricerca avente come soggetto l'asteroide 216
Kleopatra e più in generale gli asteroidi di grandi dimensioni
dotati di piccoli satelliti. I principali autori della ricerca e
dell'articolo sono Franck Marchis (University of California, Berkeley)
e Pascal Descamps (IMCCE, Observatoire de Paris).
Il motivo per cui i due astronomi e il loro team hanno focalizzato
la loro attenzione su
asteroidi con satelliti sta nel fatto che se si riesce a calcolare
con precisione le orbite di questi ultimi è possibile determinare
sia loro massa sia quella del corpo principale. Conoscendo con
sufficiente precisione la forma e quindi il volume dell'asteroide, è
poi semplice calcolare la densità, valore che fornisce preziose
informazioni su quella che può essere la struttura interna
dell'oggetto.
Per uno studio accurato del sistema di 216 Kleopatra, Marchis e Descamps,
scopritori nel 2008 dei due satelliti dell'asteroide (immagini in
alto) hanno sfruttato le potenzialità dell'ottica adattiva del Keck
II delle Hawai, mentre per determinare con precisione la forma
dell'oggetto hanno riesaminato tutte le occultazioni stellari da
esso provocate negli ultimi 30 anni, registrate anche con piccoli
telescopi.
Dopo complessivi 5 anni di ricerche e analisi, che hanno incluso
anche 87 Sylvia, 90 Antiope, 121 Hermione e 22 Kalliope, il team
franco-statunitense è giunto a descrive un quadro molto dettagliato
per 216 Kleopatra: il corpo centrale ha un diametro massimo di 217 e
una forma bilobata, mentre le due piccole lune hanno entrambe un
diametro di circa 8 e una forma più sferica.
La densità di 216 Kleopatra è di circa 3,6 grammi/cm3, un dato
significativo che lascia ipotizzare la presenza di ampi spazi vuoti
all'interno dell'asteroide. Supponendo per un oggetto di quella
taglia, una composizione mineralogica ricca di ferro e dunque una
densità tipica prossima ai 5 grammi/cm3, il valore derivato dalle
osservazioni sembra indicare che il 30%-50% del volume possa essere
vuoto.
E' questa una situazione attesa per numerosi asteroidi, a
causa dell'evoluzione collisionale che ha caratterizzato la loro
popolazione a partire dalla formazione del sistema solare.
216 Kleopatra è un risultato di quella forma evolutiva distruttiva,
trattandosi evidentemente di un cumulo di frammenti rocciosi e
metallici, tenuti assieme dall'autogravitazione e ricoperti di
regolite. I due satelliti (chiamati Alexhelios e Cleoselene, da Alexander Helios
e Cleopatra Selene II, figli gemelli di Cleopatra e Marco Antonio)
sono verosimilmente due grossi frammenti derivanti da impatti diversi,
avvenuti attorno a 100 e 10 milioni di anni fa. Quest'ultimo avrebbe
originato
il satellite più interno. |