Il secondo
acceleratore di particelle più potente del mondo, il Tevatron, fiore
all'occhiello del Fermi National Accelerator Laboratory (Batavia, Illinois), non potrà continuare ad
effettuate esperimenti oltre il settembre di quest'anno, a causa del
venir meno di finanziamenti che avrebbero dovuto mantenerlo in attività
fino al 2014.
Così ha annunciato l'U.S.
Department of Energy, riducendo drasticamente le speranze dei
ricercatori del Fermilab di poter essere i primi a confermare
l'esistenza del bosone di Higgs, più noto col roboante nome di
"particella di Dio". Si tratta di una particella elementare la cui
esistenza, da dimostrare sperimentalmente, è fondamentale per il modello
standard della fisica delle particelle che descrive l'origine della
materia a seguito del Big Bang.
Il bosone di Higgs (portatore di un campo di forza, la cui rottura
conferirebbe massa alle altre particelle) sarebbe dotato di massa propria, ma il
modello standard non riesce a prevederne il valore, che va dunque
ricercato attraverso la sperimentazione, attività nella quale il
Tevatron è attualmente all'avanguardia, avendo lavorato su energie
sufficienti a individuarlo sin dal 2003 e accumulando una tale quantità
di dati da restringere fortemente il range energetico entro il quale
possono manifestarsi i sottoprodotti del rapidissimo decadimento del
bosone.
Le probabilità per il Tevatron di confermare l'esistenza della
"particella di Dio" entro il 2014 erano altissime, ma a questo punto
sembra scontato che sarà il Large Hadron Collider del CERN di Ginevra a
riuscire nell'impresa, e forse prima del previsto lungo spegnimento per
manutenzione che lo interesserà nel 2013.
Il vantaggio storico del Tevatron sull'LHC era, oltre alla mole di dati
accumulati,
quello di avere più particelle
accelerate per singolo fascio (la cosiddetta "intensità"),
caratteristica più importante della superiore energia raggiunta dall'HLC
(7 TeV contro 2TeV). Ma ora le intensità sono già paragonabili e quando
quella dell'HLC sarà decuplicata a partire dal prossimo marzo i destini
dei due acceleratori saranno davvero opposti.
Il rammarico di fisici e astrofisici è incrementato dal fatto che
Tevatron e LHC mirano a confermare l'esistenza del bosone di Higgs
seguendo due vie ben diverse: il primo cerca come prodotto del
decadimento un quark bottom e la sua antiparticella, mentre il secondo
cerca un più raro decadimento in due fotoni di energia predefinita. La
complemetarità delle due ricerche, una volta giunte al successo, avrebbe
potuto fornire un quadro decisamente completo. |