Utile come disinfettante e vecchio rimedio per imbiondire i capelli,
l'acqua ossigenata, detta anche perossido di idrogeno (H2O2),
è stata ora scoperta per la prima volta anche nello spazio
interstellare, precisamente all'interno della nota nebulosa che
lambisce la stella Rho Ophiuchi.
Distante circa 400 anni luce, quella nebulosa è un gigantesco
ammasso di gas e polveri all'interno del quale stanno nascendo nuove
stelle. Si tratta di un oggetto particolarmente celebre anche fra
gli astrofili, essendo un ottimo target fotografico.
Nell'immagine qui sopra, ottenuta sotto i cieli del Paranal con un
telescopio di 10 cm di diametro, Rho Ophiuchi è la stella più
brillante in alto, mentre all'interno del cerchio rosso c'è la
regione dove il radiotelescopio APEX (Atacama
Pathfinder Experiment telescope, ovvero l'apripista dell'Atacama
Large Millimeter/submillimeter Array) ha permesso a un team di
ricercatori guidati da Per Bergman, (astronomo dell'Onsala Space
Observatory, Svezia) di individuare un segnale corrispondente alla
lunghezza d'onda dell'acqua ossigenata. L'impresa è notevole se si
considera che il quantitativo di quella particolare molecola è 10
miliardi di volte inferiore a quello dell'idrogeno, che è il
principale elemento di tutte le nebulose che danno origine a nuove
stelle.
L'importanza della scoperta sta nel fatto che la formazione
dell'acqua ossigenata è strettamente collegata a quella di altre due
molecole fondamentali per la vita, l'acqua e l'ossigeno. Poiché ci
sono buone ragioni per ritenere che parte dell'acqua presente sul
nostro pianeta si sia formata nello spazio esterno, sarebbe utile
sapere come ciò sia avvenuto, e l'individuazione dell'acqua
ossigenata, che probabilmente usa come catalizzatore i grani della
polvere cosmica, può facilitare il lavoro dei ricercatori. Ne
sapremo sicuramente di più quando entrerà in funzione ALMA. |