Entro pochi mesi la Cina lancerà
il primo modulo della sua stazione spaziale. Questo importante e
nuovo traguardo raggiunto dal grande Paese asiatico, dopo il primo
volo orbitale di un astronauta nel 2003, la prima sonda lunare nel
2006 e la prima attività extraveicolare nel 2008, trasferirà dagli USA
alla stessa Cina la leadership delle attività umane nello spazio.
Quando nel 2020 la stazione spaziale cinese sarà pienamente
operativa, l'attuale International Space Station verrà dismessa e
poiché all'orizzonte non si vedono progetti destinati a sostituirla
è praticamente certo che la maggior parte degli astronauti in orbita
in quel
periodo saranno cinesi.
Con l'addio al programma Shuttle (è in corso proprio in questi
giorni l'ultima missione dell'Atlantis), dopo aver abbandonato
ogni possibilità di tornare sulla Luna e avendo solo accennato a
possibili missioni verso un asteroide e molto più in là (chissà
quando!) verso Marte, gli USA escono di fatto dalle imprese
astronautiche, affidando il trasporto dei loro astronauti ai vettori
russi a costi che già superano abbondantemente i 50 milioni di
dollari per ogni "biglietto".
Da parte sua la Russia non sembra avere grandi obiettivi nello
spazio e si limita a mantenere il suo ruolo di traghettatore di
merci e persone. Altre realtà che stanno emergendo, come quelle
del settore privato o l'agenzia spaziale dell'India, non sembrano
sufficientemente competitive.
Pertanto, grazie alla sua impressionante crescita economica degli
ultimi anni, e grazie a una forma di governo che consente di fare
grandi progetti e mantenerli senza subire rilevanti opposizioni, la Cina si appresta a diventare la prima potenza spaziale.
L'obiettivo principale sembra essere la Luna, dove nel 2013
l'agenzia spaziale cinese farà sbarcare un rover che servirà da
apripista alla prima missione umana dagli occhi a mandorla,
pianificata fra il 2020 e il 2025.
Dopo che il sogno di vedere l'uomo sbarcare su Marte entro tempi
ragionevoli è stato infranto dai problemi interni delle due
decadenti superpotenze spaziali, non possiamo a questo punto che
tifare Cina e augurarci che tutto proceda secondo le previsioni. |