Ieri Nettuno è transitato
all'incirca nello stesso punto della sua orbita in cui si trovava il
giorno 23 settembre 1846, quando fu ufficialmente scoperto. In altre
parole, è trascorso 1 anno nettuniano (equivalente a 165 anni
terrestri) da quel lontano avvenimento.
Per celebrare la ricorrenza, la NASA ha rilasciato le quattro
immagini che vediamo qui sopra, prese con l'Hubble Space Telescope
il 25-26 giugno scorso, a
distanza di circa quattro ore una dall'altra, in modo da fotografare
l'intera atmosfera del pianeta, che completa una rotazione in circa
16 ore.
Nell'atmosfera di Nettuno abbonda il metano, che assorbendo
molto efficacemente la luce rossa conferisce al pianeta il suo tipico
aspetto azzurro. Le strutture più chiare sono nubi di alta quota
composte da cristalli di ghiaccio di metano. La loro presenza è più
massiccia e appaiono meglio distribuite nei due emisferi rispetto ad
alcuni anni fa, segno di una certa complessiva variabilità
dell'atmosfera, innescata molto probabilmente dalle forti differenze
di temperatura che esistono fra il caldo nucleo del pianeta e i
glaciali alti strati atmosferici, dove si misurano -160°C.
In misura minore anche le stagioni, che su Nettuno durano una
quarantina di anni e sono simili a quelle della Terra per via
dell'inclinazione dell'asse di rotazione di Nettuno (29° contro i
nostri 23° circa), influiscono sull'instabilità atmosferica. In
questi mesi è iniziata l'estate nell'emisfero sud e l'inverno in
quello nord.
Alla scoperta di Nettuno è legato uno dei capitoli più avvincenti
della storia dell'astronomia e del calcolo matematico. Pochi anni
dopo la scoperta di Urano, nel 1781 da parte di Herschel, fu evidente
che il moto del nuovo pianeta era perturbato da una massa ancora più
lontana dal Sole, e fra tutti coloro che utilizzando le equazioni
della Gravitazione Universale di Newton si cimentarono nei decenni
seguenti in complessissimi calcoli alla ricerca di una soluzione,
c'erano il francese Le Verrier e l'inglese Adams.
Quest'ultimo fu il primo a fornire la posizione in cielo del
misterioso pianeta perturbatore, ma chi doveva verificare la sua
scoperta, ovvero il suo connazionale Airy, se la prese troppo comoda
e così intanto Le Verrier riuscì a far compiere la sua verifica al tedesco
Galle, che dall'osservatorio di Berlino individuò il pianeta a meno
di 1° dalla posizione prevista dal francese.
In realtà, già 234 anni prima Galilei aveva osservato Nettuno, senza
però riconoscere la sua natura planetaria. |