Ecco finalmente il vero volto di Vesta, l'asteroide che porta il
numero 4 e che fu scoperto da Olbers il 29 marzo 1807. Lo ha
fotografato il 9 luglio scorso la sonda Dawn, dopo un viaggio di quasi
quattro anni, iniziato nel settembre del 2007.
L'istantanea è stata fatta da una distanza di 41.000 km e mostra già
una gran quantità di dettagli superficiali, sebbene la risoluzione
sia di appena 3,8 km/pixel. Di primo acchito, l'aspetto di Vesta
ricorda quello di altri corpi minori del sistema solare, in
particolare quello di alcuni satelliti dei pianeti giganti con
diametri simili, quindi attorno ai 500 km.
Dopo aver preso questa immagine,
Dawn ha continuato ad avvicinarsi a Vesta, che attorno all'1 di
notte di domani (a.m. ETD) la catturerà gravitazionalmente inserendola in
un'orbita stabile. Ciò sarà possibile grazie a un lungo lavoro di
rifinitura della traiettoria della sonda da parte dei tecnici di
volo, che consentirà alla Dawn di accostarsi al suo obiettivo senza
ricorrere a brusche correzioni tramite i razzi direzionali.
Nel momento di entrata in orbita si stima che la distanza fra sonda
e asteroide sarà di circa 16.000 km, ma sia questo valore sia l'ora
esatta della cattura gravitazionale saranno noti con certezza solo
dopo alcuni giorni, ovvero quelli necessari al calcolo esatto della
massa di Vesta, operazione che è possibile solo osservando il
comportamento di un "satellite" in orbita attorno al corpo
principale. Il rendez-vous avverrà comunque a una distanza dalla Terra di 188
milioni di km.
Dawn resterà in orbita attorno a Vesta per un anno prima di
ripartire alla volta del suo secondo obiettivo, il pianeta nano
Ceres (ex asteroide numero 1), dove seguirà una procedura simile a
quella adottata ora. Sarà la prima volta che una sonda arriverà ad
orbitare attorno a due corpi diversi del sistema solare. |