21 Lug 2011

 

Scoperto il quarto satellite di Plutone

 

Durante una campagna osservativa volta all'individuazione di eventuali anelli attorno a Plutone, un team di ricercatori con a capo Mark Showalter (SETI Institute, Mountain View, California) ha scoperto con la Wide Field Camera 3 del telescopio spaziale Hubble un nuovo satellite attorno al gelido pianeta nano. Denominato provvisoriamente P4, ha un diametro compreso fra appena 13 e 34 km e percorre un'orbita racchiusa fra quelle di altre due piccole lune, Nix e Hydra, che assieme al più grande Caronte completano, per ora, il sistema satellitare di Plutone.
La nuova scoperta rafforza l'ipotesi che quel sistema sia nato a seguito di un impatto fra un primitivo Plutone e un altro oggetto di taglia simile. Il materiale scagliato tutto attorno sarebbe stato in parte trattenuto gravitazionalmente dall'attuale Plutone e avrebbe così potuto accrescersi formando le lune. Molto improbabile è invece a questo punto la cattura gravitazionale di oggetti formatisi altrove.
La prima osservazione di P4 è avvenuta il 28 giugno scorso (immagine di sinistra) ed è stata confermata dalle successive osservazioni del 3 luglio (immagine di destra) e del 18 luglio. In realtà avrebbe potuto essere scoperto anche in precedenza, ma le immagini prese fino a quel momento erano troppo sottoesposte per riuscire a rivelare il satellite, e solo con un'esposizione adatta alla ricerca di anelli (dati per probabili e alimentati proprio dai satelliti attraverso impatti di micrometeoriti) è stato possibile accorgersi della sua presenza. In realtà, in alcune immagini del 2006 sembrano esservi tracce di P4, ma ai limiti del rumore di fondo.
Questa nuova scoperta relativa al sistema di Plutone è frutto del moltiplicarsi di osservazioni che hanno come obiettivo quello di raccogliere quante più informazioni possibile in vista dell'arrivo fra 4 anni della sonda New Horizons. Il responsabile della missione,
Alan Stern, ha già annunciato che il programma di osservazione ravvicinata delle lune sarà modificato per includere anche P4.

 

by Michele Ferrara & Marcel Clemens

credit: NASA, ESA, and M. Showalter (SETI Institute)