Capita molto spesso che scavando negli archivi dei dati e delle
immagini raccolte nel corso degli anni dai grandi telescopi si
finisca col fare nuove scoperte o col trovare qualcosa di
particolare. E' accaduto ad esempio con queste immagini prese
dall'Hubble Space Telescope fra il 2004 e il 2007, che mostrano
degli scorci davvero inusuali della vicina galassia spirale M31 in
Andromeda.
Di M31 abbiamo visto tutti migliaia di immagini più o meno sempre
uguali, ma stavolta c'è qualcosa di diverso perché Hubble ce la
mostra come se fossimo al suo interno, e infatti quasi tutte le
stelle visibili nei quattro riquadri da A a D appartengono a M31.
In particolare, il riquadro A mostra una piccola parte periferica
del disco, ovvero quella struttura che comprende i bracci di spirale
e le regioni meno popolose fra di essi. Qui la densità stellare è
relativamente elevata, come si può notare dal confronto con gli
altri riquadri, soprattutto C e D, che includono regioni dell'alone
galattico, una sfera di stelle a bassa densità di popolazione, le
cui proprietà rotazionali suggeriscono però la presenza di
abbondante materia oscura.
Il riquadro B è invece una campionatura della cosiddetta "grande
corrente stellare", che per la sua dinamica e per la maggiore
concentrazione di stelle rispetto alle regioni limitrofe è ritenuta
essere ciò che resta della distruzione e annessione di una galassia
nana da parte di M31.
L'eccezionale profondità di queste immagini, che sono in realtà il
risultato della somma di una lunga serie di singole pose, era stata
appositamente cercata da astronomi impegnati in un lavoro di
catalogazione delle singole stelle contenute di M31, sulla base
della loro tipologia, età e chimica, al fine di ricostruire il
quadro evolutivo dell'intera galassia.
Le lunghe esposizioni risultanti hanno messo in evidenza anche una
notevole quantità di piccole galassie poste a distanze di gran lunga
superiori ai circa 2,5 milioni di anni luce calcolati per M31. |