Utilizzando il telescopio di 2,1
metri del
Kitt Peak National Observatory, la ricercatrice australiana Orsola
De Marco e il dottorando Dimitri Douchin (Macquarie University,
Sidney) hanno confermato l'esistenza della nebulosa planetaria Kn
61, successivamente fotografata (immagine qui sopra) da Travis Rector
(University of Alaska, Anchorage) con il telescopio Gemini North di
8,1 metri.
Essendo note oltre 3000 nebulose planetarie nella nostra galassia,
una in più potrebbe non apparire come una grande notizia. In realtà
la cosa è piuttosto interessante per una serie di validi motivi.
La scoperta è avvenuta nella costellazione del Cigno, all'interno
dei 105 gradi quadrati che contengono le 150.000 stelle tenute sotto
osservazione dal telescopio spaziale Kepler, alla ricerca di nuovi
pianeti di taglia terrestre.
A segnalare come probabile nebulosa planetaria la Kn 61 era stato
l'astrofilo austriaco Matthias Kronberger, membro del Deep Sky
Hunters (DSH), un gruppo di astrofili che setacciando il database
della Digital Sky Survey (DSS) ha già individuato un centinaio di
probabili nebulose planetarie, tre delle quali, compresa la Kn 61
(detta anche Kronberger 61) proprio all'interno dell'area inquadrata
da Kepler. Poiché in quest'area erano 5 le nebulose
planetarie finora scoperte, ecco che 1 in più non è poco,
considerando che ora Kepler includerà la sua stella centrale fra
quelle da tenere sotto controllo nel tentativo di individuare un
eventuale compagno legato gravitazionalmente.
E' questo il punto cruciale: da una trentina di anni ci si interroga
su come sia possibile che le forme delle nebulose planetarie siano
così complesse e multiformi. Non c'è una risposta, ma si ipotizza
che tanta varietà sia dovuta all'azione di pianeti massicci in
orbita attorno alle stelle morenti che hanno dato vita alle
nebulose. L'unico che può verificare l'ipotesi è Kepler e ora che il
suo campionario si è rafforzato grazie a una cooperazione fra
professionisti e dilettanti, le probabilità di
risolvere l'annosa questione sono sensibilmente aumentate. |