29 Lug 2011

 

Gas in caduta nel cuore di NGC 3115

 

Utilizzando il telescopio spaziale Chandra, astronomi della University of Alabama guidati da Ka-Wah Wong hanno fotografato e analizzato, con un dettaglio senza precedenti nel dominio dei raggi X, le caratteristiche dinamiche del flusso di gas in caduta verso il super buco nero centrale della galassia lenticolare NGC 3115 (nell'immagine grande, ripresa dal Very Large Telescope dell'ESO), lontana circa 32 milioni di anni luce.
A una determinata distanza dal buco nero, conosciuta come "raggio di Bondi" e il cui valore dipende dalla massa del buco nero stesso, il moto del gas inizia ad essere dominato dalla forza gravitazionale del mostro cosmico, subendo un'accelerazione e una compressione che ne innalzano notevolmente la temperatura.
Nel caso del super buco nero annidato nel cuore di NGC 3115 (al centro del riquadro, il cui campo è ampio 4150 anni luce), Wong e colleghi hanno verificato un netto incremento della temperatura del gas in caduta già a distanze di circa 700 anni luce, valore che suggerisce una massa per il grande oggetto collassato pari a 2 miliardi di masse solari. E' il più vicino alla Terra di quella taglia!
Dai dati ricavati direttamente e da presupposti teorici, il team di Wong ha calcolato la quantità di materia che ogni anno attraversa il raggio di Bondi e si avvia a precipitare nel super buco nero: il 2% della massa solare. Inserendo questo valore in modelli che calcolano quanta dell'energia del gas in caduta viene trasformata in radiazione, si trova che la sorgente osservata da Chandra dovrebbe essere nei raggi X oltre 1 milione di volte più brillante di quanto in realtà non sia.
Non è la prima volta che si riscontra questo problema: la radiazione X proveniente dalle regioni che circondano i super buchi neri è infatti molto meno intensa del previsto. Due le possibili soluzioni: la quantità di materia che cade nel buco nero potrebbe essere, per motivi ignoti, inferiore a quella che oltrepassa il raggio di Bondi; oppure la conversione di energia in radiazione non è efficiente nella misura ipotizzata. In realtà ci sono idee contrastanti anche sulla rapidità con cui cresce la densità del gas in avvicinamento al buco nero, e quindi saranno necessarie ulteriori ricerche.

 

by Michele Ferrara & Marcel Clemens

credit: X-ray: NASA/CXC/Univ. of Alabama/K.Wong et al.
Optical: ESO/VLT