Le lenti gravitazionali sono un
insostituibile strumento per osservare lontanissime galassie
altrimenti invisibili. A generare il fenomeno lente sono solitamente
grandi ammassi di galassie interposti fra noi e l'oggetto remoto.
Purtroppo però gli ammassi non sono lenti perfette, e la
distribuzione delle masse al loro interno porta il più delle volte
allo stravolgimento dell'immagine iniziale.
Ciò aveva finora reso impossibile distinguere l'esatta conformazione
delle galassie remote scoperte grazie alle lenti gravitazionali, e
non si era quindi potuto indagarne la struttura e la composizione
chimica al punto da dedurre importanti informazioni sulla loro
evoluzione.
Ma ecco che riesaminando un'immagine presa con l'Hubble Space
Telescope (già pubblicata nel 2009 in un altro lavoro), un gruppo di
ricercatori dell'Università delle Hawaii, fra i quali Tiantian Yuan
e Lisa Kewley, individuano ai margini di ammasso di galassie una
galassia spirale ben definita che risulta lontana 9,3 miliardi di
anni luce e che quindi appartiene ad un universo che aveva un terzo
dell'età attuale.
La galassia, nota con la sigla Sp1149, risulta amplificata di 22
volte (riquadro grande nell'immagine)rispetto a come apparirebbe
normalmente vista dalla Terra (riquadro piccolo) e sebbene ancora
molto debole è un soggetto ideale per il Keck II di 10 metri di
diametro delle Hawaii, che Yuan e Kewley utilizzano per esaminare
spettroscopicamente la distribuzione degli elementi all'interno
della spirale.
I risultati sono estremamente interessanti, perché la presenza di
ossigeno concentrato nelle regioni centrali e degradante in quantità
mano a mano che ci si avvicina ai bracci indica che l'evoluzione
chimica della galassia è iniziata proprio dal centro, dove
evidentemente sono nati e morti i primi astri che hanno arricchito
di metalli (gli elementi più pesanti dell'elio) l'ambiente
interstellare.
Capire dove inizia l'evoluzione chimica delle galassie è
fondamentale per validare o meno i modelli teorici. Finora il
campione di studio includeva solo galassie relativamente vicine e
quindi già troppo evolute per distinguere con certezza le regioni
evolute per prime. E' un po' come vedere una rana adulta e non
sapere che è passata per lo stadio di girino. |