Alcuni giorni fa avevamo riferito
della probabile somiglianza fra la nostra galassia e NGC 6744, una
bellissima spirale visibile nel cielo australe. Giunge ora la
sorprendente notizia della scoperta di un nuovo braccio della Via
Lattea (come impropriamente si usa chiamare la nostra galassia), che
come una tessera di un puzzle va a incastrarsi perfettamente fra le
altre, suggerendo una forma molto simmetrica per il sistema stellare
al quale il nostro pianeta appartiene.
La scoperta sembra una vicenda di altri tempi, e questo perché è
stata effettuata con un piccolo radiotelescopio, di appena 1,2 metri
di diametro, dal tetto di un istituto scientifico (l'Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics),
e non da uno strumento gigantesco lontano dai centri abitati come spesso capita.
Autori dell'impresa sono Tom Dame e Pat Thaddeus, astronomi del
CfA, che hanno avuto la bella idea di usare le onde radio per
penetrare le dense coltri di polveri del piano della Via Lattea (che
oscura nelle altre lunghezze d'onda tutto ciò che sta al di là), ma
soprattutto di cercare la traccia delle molecole di monossido di
carbonio, che tendono a concentrarsi nei bracci di spirale delle
galassie e rappresentano un ottimo tracciante per ricostruirne la
struttura.
Dame e Thaddeus hanno puntato il loro strumento verso le parti più
esterne della nostra galassia, scoprendo il nuovo braccio, che
potrebbe in realtà rappresentare la parte terminale del già noto
braccio Scutum-Centaurus, anche se al momento il tratto che
congiungerebbe i due è una pura estrapolazione, come indicato nella
raffigurazione qui sopra, dove sono stati omessi tutti i bracci
minori, fra i quali quello che ospita il nostro sistema solare.
Considerando anche il più vicino braccio del Perseo, la Via Lattea
avrebbe dunque due bracci principali quasi perfettamente simmetrici,
che si sviluppano partendo dalla piccola barra centrale. |