L'European Space Agency ha
rilasciato le immagini di un'occultazione radente che il primo
giorno di
questo mese aveva visto come protagonisti il pianeta Giove e il
satellite marziano Phobos.
Unica testimone diretta di quell'insolita congiunzione è stata la sonda Mars Express,
che tenendo la sua High Resolution Stereo Camera puntata sul gigante
gassoso
ha ripreso una sequenza di 104 immagini (incluse le 3 qui presentate)
nell'arco di 68 secondi. Durante le riprese, la sonda si trovava a
11.389 km da Phobos e a circa 529 milioni di km da Giove.
Le immagini grezze sono state elaborate al Department of Planetary Sciences and Remote Sensing,
presso l'Institute of Geological Sciences of the Freie Universität Berlin.
La sequenza fotografica, oltre che per i risultati estetici
(piacevoli sia i dettagli sulla superficie del satellite sia le
bande principali dell'atmosfera gioviana) è soprattutto interessante
per il fatto che partendo dai frames acquisiti e conoscendo i tempi
teorici della congiunzione sarà possibile migliorare ancor di più la
conoscenza dell'orbita di Phobos.
Riscontrare anche minime variazioni su periodi più o meno lunghi può
essere di aiuto a chiarire in modo definitivo i dubbi che ancora
rimangono sull'origine del piccolo Phobos (che ha un diametro medio
di circa 22 km), così come dell'ancor più piccolo Deimos (diametro
medio inferiore ai 13 km).
Il loro aspetto tipicamente asteroidale li ha fatti ritenere a lungo
pienetini usciti dalla fascia principale a causa di perturbazioni
gravitazionali esercitate da Giove e catturati successivamente da
Marte. I tempi scala per raggiungere le loro attuali orbite
fortemente circolari e complanari all'equatore del pianeta rosso non
sembrano però adattarsi all'ipotesi della cattura e si preferisce
oggi ipotizzare che abbiano preso forma in orbita marziana da
materiale eiettato dal pianeta in seguito all'impatto di un
massiccio planetesimo. |