21 Giu 2011

 

 

 

Il sistema solare dopo la sua fine

 

Il destino ultimo del Sole è quello di trasformarsi in una nana bianca fra circa 5 miliardi di anni, prima di spegnersi lentissimamente e divenire quasi invisibile. Che cosa succederà ai pianeti è un po' meno certo, ma sicuramente quelli più interni di tipo terrestre saranno sconvolti dalla fase di gigante rossa, che potrebbe ridurli in brandelli e attirarli verso la fotosfera.
Per saperne di più su queste fasi terminali che attendono il nostro sistema solare, Nathan Dickinson, dottorando al Department of Physics and Astronomy della University of Leicester (UK), ha deciso di osservare spettroscopicamente quante più nane bianche possibile, alla ricerca di tracce di elementi pesanti, attribuibili a materiale catturato dalle orbite planetarie.
Nel caso delle nane bianche più vecchie e quindi più fredde, con temperature tipicamente inferiori ai 25mila K, si riscontra la presenza di elementi quasi certamente prima appartenuti a pianeti, come ad esempio ossigeno, azoto, silicio e ferro. Nel caso contrario di nane più giovani e quindi più calde, alcuni degli elementi più pesanti dell'idrogeno e dell'elio (i componenti principali di queste stelle collassate) potrebbero anche essersi formati nella nana stessa, ma la quantità media rilevata, superiore a quella attesa per via teorica, suggerisce comunque una provenienza esterna, forse non sempre legata al disgregamento di pianeti.
Capire da dove origina tutto il materiale che "appesantisce" la composizione originale delle nane bianche, soprattutto quelle più giovani, può fornirci un'anteprima non solo su ciò che accadrà al nostro pianeta e agli altri pianeti quando il Sole si trasformerà prima in una gigante rossa e poi in una nana bianca, ma anche, più diffusamente, un quadro d'insieme su ciò che avviene alla gran parte delle stelle e dei sistemi extrasolari che popolano la Via Lattea e le altre galassie.

 

by Michele Ferrara & Marcel Clemens

credit: University of Leicester