Quando 25 anni fa venne ripreso per la prima volta il disco
protoplanetario della stella Beta Pictoris fu evidente che la
formazione di pianeti poteva essere un fenomeno piuttosto comune.
Diversi anni dopo, nel novembre del 2003, in quel disco fu
individuato un potenziale pianeta, la cui presenza è stata poi
confermata nel 2009 con una nuova serie di immagini (sempre infrarosse in
questi casi) che mostravano come il
pianeta, denominato Beta Pictoris b, avesse nel frattempo percorso
esattamente metà orbita attorno alla stella.
Nel marzo dell'anno scorso il pianeta è stato nuovamente oggetto di
una ricerca condotta da M. Bonnefoy, A.M. Lagrange e altri
ricercatori, con lo strumento a ottica adattiva
NACO in dotazione al VLT dell'ESO. Ora arrivano i risultati,
pubblicati su Astronomy & Astrophysics, che uniti a tutti quelli
delle ricerche precedenti descrivono un quadro sufficientemente
preciso del sistema di
Beta Pictoris.
La stella dista 63,4 anni luce dalla Terra e ha una
massa 1,75 volte quella del Sole, ma a differenza di quest'ultimo è
giovanissima, avendo solo circa 12 milioni di anni (contro i 5
miliardi di anni del Sole), il che spiega la
presenza di un disco protoplanetario all'interno del quale
probabilmente stanno completando la loro formazione altri pianeti che andranno ad
aggiungersi a Beta Pictoris b non appena riusciremo a scoprirli.
L'osservazione infrarossa di Beta Pictoris b, condotta nella banda Ks
(2.18 micron)
dal team di Bonnefoy e Lagrange, ha permesso di misurare con
discreta precisione il colore del pianeta e quindi la sua effettiva
temperatura, risultata di 1700+/-300 K, compatibile con il valore
per la massa di 7-11 masse gioviane già dedotto per altre vie.
Beta Pictoris b è fra i pianeti ad oggi fotografati direttamente
quello più vicino alla sua stella, infatti la sua distanza orbitale
è compresa fra le 8 e le 15 unità astronomiche. Il poterlo vedere
immerso nel disco protoplanetario ci dà l'opportunità di studiare
l'interazione fra i due.
Sono state già programmate altre osservazioni con NACO e con il
futuro Spectro-Polarimetric High-contrast Exoplanet REsearch (SPHERE),
che dovrebbero fornire anche informazioni dettagliate sull'atmosfera
del pianeta. |