4 Mar. 2011

 

Beta Pictoris b, il quadro si completa

 

Quando 25 anni fa venne ripreso per la prima volta il disco protoplanetario della stella Beta Pictoris fu evidente che la formazione di pianeti poteva essere un fenomeno piuttosto comune. Diversi anni dopo, nel novembre del 2003, in quel disco fu individuato un potenziale pianeta, la cui presenza è stata poi confermata nel 2009 con una nuova serie di immagini (sempre infrarosse in questi casi) che mostravano come il pianeta, denominato Beta Pictoris b, avesse nel frattempo percorso esattamente metà orbita attorno alla stella.
Nel marzo dell'anno scorso il pianeta è stato nuovamente oggetto di una ricerca condotta da M. Bonnefoy, A.M. Lagrange e altri ricercatori, con lo strumento a ottica adattiva NACO in dotazione al VLT dell'ESO. Ora arrivano i risultati, pubblicati su Astronomy & Astrophysics, che uniti a tutti quelli delle ricerche precedenti descrivono un quadro sufficientemente preciso del sistema di Beta Pictoris.
La stella dista 63,4 anni luce dalla Terra e ha una massa 1,75 volte quella del Sole, ma a differenza di quest'ultimo è giovanissima, avendo solo circa 12 milioni di anni (contro i 5 miliardi di anni del Sole), il che spiega la presenza di un disco protoplanetario all'interno del quale probabilmente stanno completando la loro formazione altri pianeti che andranno ad aggiungersi a Beta Pictoris b non appena riusciremo a scoprirli.
L'osservazione infrarossa di Beta Pictoris b, condotta nella banda K
s (2.18 micron) dal team di Bonnefoy e Lagrange, ha permesso di misurare con discreta precisione il colore del pianeta e quindi la sua effettiva temperatura, risultata di 1700+/-300 K, compatibile con il valore per la massa di 7-11 masse gioviane già dedotto per altre vie.
Beta Pictoris b è fra i pianeti ad oggi fotografati direttamente quello più vicino alla sua stella, infatti la sua distanza orbitale è compresa fra le 8 e le 15 unità astronomiche. Il poterlo vedere immerso nel disco protoplanetario ci dà l'opportunità di studiare l'interazione fra i due. Sono state già programmate altre osservazioni con NACO e con il futuro Spectro-Polarimetric High-contrast Exoplanet REsearch (SPHERE), che dovrebbero fornire anche informazioni dettagliate sull'atmosfera del pianeta.

 

by Michele Ferrara & Marcel Clemens

credit: ESO, Astronomy & Astrophysics