10 Mar. 2011

 

Più energia del previsto su Encelado

 

Uno studio recentemente pubblicato su Journal of Geophysical Research rivela che l'energia termica prodotta da Encelado, satellite di Saturno, è di un ordine di grandezza più copiosa di quanto ci si potesse aspettare stando ai modelli matematici.
Che Encelado avesse un polo sud particolarmente caldo e che questo fosse geologicamente attivo era noto sin dal 2005, anno in cui la sonda Cassini iniziò ad osservare una lunga serie di eruzioni di ghiaccio d'acqua mista ad altri elementi, provenienti principalmente da 4 fratture, quasi parallele, lunghe circa 130 km e larghe 2 km (chiamate "le unghiate della tigre"), che appaiono aprirsi, eruttare e richiudersi in più punti, a causa delle frizioni provocate dalla risonanza fra l'orbita dello stesso Encelado e quella di Dione.
Proprio quelle frizioni e l'energia da esse trasferita allo strato superficiale di ghiaccio che avvolge Encelado, ne causerebbero la fusione nelle parti più interne, quelle a contatto con nucleo roccioso, creando un oceano, forse limitato al solo polo sud, forse esteso sull'intero satellite.
Uno studio sul fenomeno condotto nel 2007 aveva previsto che l'energia complessiva liberata da Encelado a causa delle forze mareali e della radioattività interna era di circa 1,4 gigawatt.
Ma un più recente lavoro condotto con il
Composite Infrared Spectrometer della Cassini (da Carly Howett e John Spencer, del Southwest Research Institute in Boulder, Colorado, e da John Pearl e Marcia Segura, del NASA's Goddard Space Flight Center in Greenbelt), e del quale sono usciti ora i risultati, indica un valore per l'energia prodotta da Encelado oltre dieci volte superiore: ben 15,8 gigawatt, ovvero l'energia prodotta nella stessa unità di tempo da 20 centrali elettriche alimentate a carbone!
Il perché di così tanto calore è attualmente un mistero, ma si ipotizza che azioni mareali combinate di Dione e Saturno possano innescare brevi periodi di iperproduzione energetica, e la Cassini potrebbe aver registrato proprio uno di quegli eventi. Fatto sta che con valori così elevati può essere data per certa la presenza di acqua liquida al di sotto dello strato di ghiaccio, e poiché da precedenti scoperte sappiamo che è salata e che vi albergano elementi organici ricchi di carbonio, è inevitabile che Encelado inizi ad attrarre pesantemente l'attenzione degli astrobiologi.

 

by Michele Ferrara & Marcel Clemens

credit: NASA/JPL/SWRI/SSI