Attraverso un complesso modello matematico, Richard Gross, del NASA's Jet Propulsion Laboratory
(Pasadena, California), ha calcolato le variazioni introdotte nella
rotazione della Terra dal terribile terremoto di magnitudo 9.0 che
l'11 marzo scorso ha colpito il Giappone.
Come sempre accade in seguito ad eventi di quel genere, i mezzi di
informazione generalisti iniziano a parlare di asse terrestre
spostato, lasciando intendere che il nostro pianeta si inclina nella
sua globalità da una parte piuttosto che da un'altra, cosa che può
verificarsi solo con un intervento gravitazionale esterno. Ciò che
in realtà cambia posizione è l'asse di equilibrio delle masse
distribuite nel e sul pianeta, e questo asse è una linea sinuosa che
viaggia in prossimità dell'asse di rotazione, ma che per ogni tratto
della sua lunghezza si sposta, anche se di poco, verso il centro di
massa.
Se immaginiamo la Terra tagliata orizzontalmente a fette, ad esempio
lungo i paralleli, ogni fetta avrà un centro di massa che non
corrisponderà esattamente con il centro geometrico, ma che si
collocherà a seconda di come in quella fetta sono distribuite le
placche continentali, gli oceani e anche l'atmosfera (oltre che
eventuali disomogeneità del mantello interno). I due assi sono
mediamente spostati uno dall'altro di circa 10 metri e quello di
massa influisce su quello di rotazione introducendo nel movimento di
quest'ultimo un'oscillazione.
Secondo i calcoli di Gross, il terremoto del Giappone ha spostato
l'asse di equilibrio delle masse di 17 cm verso 133° di longitudine
est, e ha anche accelerato la rotazione del pianeta di 1,8
milionesimi di secondo, questo per il verosimile inabissamento verso
il mantello di un tratto della faglia pacifica (il movimento che ha
generato lo spaventoso tsunami). Quando una massa si sposta verso il
centro di rotazione, la velocità aumenta per conservazione del
momento angolare: si pensi al classico esempio del pattinatore che
in avvitamento raccoglie le braccia.
I precedenti terremoti di Sumatra e del Cile avevano rispettivamente
spostato l'asse di equilibrio di massa di 7 e 8 cm, e accorciato il
giorno di 6,8 e 1,26 milionesimi di secondo. Per capire quanto
quei valori siano insignificanti, basti pensare che nel corso di
un anno essi variano fino a 1 metro e fino a 1
millisecondo per il solo spostamento ciclico delle masse
oceaniche e atmosferiche. Dunque, per quanto potente, un terremoto
non cambia praticamente nulla a livello di rotazione del pianeta. |