30 Mar. 2011

 

Prima immagine di Mercurio dall'orbita

 

La sonda MESSENGER (MErcury Surface, Space ENvironment, GEochemistry, and Ranging), finanziata dalla NASA e gestita dal Johns Hopkins University Applied Physics Laboratory, ha prodotto le sue prime immagini della superficie di Mercurio operando da un'orbita attorno al pianeta, nella quale si è stabilmente inserita lo scorso 17 marzo, dopo un viaggio lungo 7,9 miliardi di km, iniziato il 3 agosto 2004 e che ha incluso un flyby con la Terra, due con Venere e tre con lo stesso Mercurio.
Qui sopra vediamo la prima immagine ottenuta dalla sonda in volo sulla regione del polo sud, dove spicca il brillante cratere raggiato Debussy e dove per la prima volta sono state svelate nuove aree mai viste in precedenza nemmeno dalla sonda Mariner 10 nel corso dei suoi tre fugaci passaggi fra il marzo del 1974 e il marzo del 1975. Il quell'occasione era stato programmato un solo incontro col pianeta, ma una geniale soluzione di meccanica celeste suggerita da Giuseppe (Bepi) Colombo permise di triplicare il numero dei passaggi. Anche per questo motivo si chiamerà BepiColombo la prossima importante missione verso Mercurio programmata dall'ESA per il 2014.
Dopo aver ripreso l'immagine qui presentata, il Mercury Dual Imaging System della MESSENGER ha proseguito nel suo lavoro, ottenendo oltre 360 nuove immagini in appena 6 ore, dando così inizio a una fase di studio sistematico del pianeta che durerà almeno 1 anno e che avrà come obiettivi principali la composizione e la struttura della crosta superficiale, l'evoluzione geologica, la natura della magnetosfera e della tenue atmosfera, la caratterizzazione del nucleo interno (ritenuto molto voluminoso e forse causa di recente attività vulcanica), la ricerca di ghiaccio nelle regioni polari.
Complessivamente saranno all'opera sette strumenti scientifici, progettati per lavorare nelle severe condizioni ambientali presenti attorno al pianeta più vicino al Sole, e da un'orbita molto eccentrica che viene percorsa in circa 12 ore e che porta la sonda da una distanza minima di appena 200 km da Mercurio, fino a un massimo di 15mila km.

 

by Michele Ferrara & Marcel Clemens

credit: NASA/Johns Hopkins University Applied Physics Laboratory/Carnegie Institution of Washington