Continuano a giungere numerosissime sulla Terra le immagini della
superficie di Mercurio prese dalla sonda
MESSENGER (MErcury Surface, Space ENvironment, GEochemistry, and
Ranging) della NASA, che
lo
scorso 17 marzo si era
inserita in un'orbita stabile attorno
al
pianeta più interno del nostro sistema solare.
Fra tutte quelle finora esaminate, una delle più interessanti è
quella che qui presentiamo, risalente al 24 aprile e centrata su un
cratere anonimo al cui interno si distinguono chiaramente tre file
di piccoli crateri, molto simili fra di loro nelle dimensioni, la
cui disposizione non può certo essere casuale, vista la pressoché
inesistente probabilità che impatti meteoritici singoli e
indipendenti abbiano potuto verificarsi lungo la stessa linea, per
di più incrociandosi.
File di crateri come queste sono presenti anche su altri oggetti di
grande taglia del sistema solare, come ad esempio la Luna e
Ganimede, e sono riconducibili all'impatto di comete disgregate, i cui
frammenti si dispongono a breve distanza uno dall'altro lungo la
stessa orbita (esattamente ciò che accadde per la Shoemaker-Levy 9
prima di impattare Giove). Quando lo stuolo
di macerie impatta un pianeta o una luna, i vari frammenti si
schiantano al suolo in tempi e in luoghi leggermente diversi, come
una raffica di proiettili contro un muro. E il risultato è quello
che si vede nella foto.
Straordinario è sicuramente il fatto che due delle tracce siano
praticamente ortogonali e che la terza intersechi comunque una delle
altre due. Il tutto all'interno di un grande cratere!
Proprio
questa incredibile circostanza e la probabilità a prima vista
infinitamente bassa che formazioni simili possano presentarsi così
vicine fra loro, potrebbe suggerire che i "treni" di frammenti cometari sono
molto più numerosi del previsto in prossimità del Sole (si pensi a
tutte le comete individuate dalla SOHO) e che sulla superficie di
Mercurio se ne possano essere schiantati molti di più che non
altrove. |