Chi non ricorda quella magnifica cometa che nei primi mesi del 1997
ha solcato i cieli divenendo una delle più spettacolari dell'ultimo
secolo? Era la Hale-Bopp (C/1995 O1) e probabilmente solo chi non ha avuto la fortuna di vederla
non se la ricorda.
Come sempre accade, una volta divenuta invisibile ad occhio nudo si
è sottratta all'attenzione dei media e il grande pubblico non ne ha
saputo più nulla. Ma alcuni ricercatori hanno
continuato a seguirla nella sua lunghissima orbita (servono circa
2500 anni per completarla), e fra questi quelli del team
di Gyula M. Szabó, usciti ora con un nuovo articolo su Astronomy & Astrophysics,
dove espongono i risultati delle loro ultime osservazioni in banda
rossa,
effettuate con il telescopio di 2,2 metri di diametro dell'ESO, a La Silla.
Il dato che per primo impressiona è la distanza alla quale la
Hale-Bopp è stata fotografata (immagini in alto a destra risalenti
al dicembre 2010), ben 30,7 unità astronomiche, ovvero ben oltre
l'orbita di Nettuno, che ne fa la cometa più lontana finora
studiata. Il suo aspetto è apparso di tipo stellare, con una
luminosità totale di circa 23,3 magnitudini. Il diametro angolare
della cometa è risultato di 1,9" d'arco, senza chiare evidenze di
chioma e coda oltre i 2,5" d'acro (corrispondenti a quella distanza
a 55mila km) o comunque più brillanti della magnitudine 26,5 per
secondo d'arco quadrato.
Apparentemente quindi, come sarebbe lecito attendersi per un oggetto
così lontano dal Sole, non vi sono più tracce di attività cometaria.
Ma il dubbio rimane, perché la luminosità rilevata, qualora la
Hale-Bopp fosse inattiva, è compatibile con una superficie
riflettente di 485 km2 e con una riflettività nove volte
inferiore a quella calcolata da Szabó e colleghi nel 2007, nel corso
di una precedente campagna osservativa. Ciò però implicherebbe un
diametro quasi doppio: 60-65 km contro i 35 km finora accreditati
con un'albedo del 4%, tipicamente accettata per i nuclei cometari
inattivi.
Per far tornare i conti è necessario o ammettere che ora il nucleo
ha un'albedo del 13%, variazione che non è facile da spiegare,
oppure che molto più probabilmente vi è ancora un ultimo residuo di
attività cometaria, di livello molto basso, forse limitata a un solo
punto caldo, anche se definirlo "caldo" è ovviamente
un'esagerazione, dal momento che la temperatura attuale della
Hale-Bopp è di soli 50-53 Kelvin, corrispondenti a circa -220°C.
Proprio questo intervallo di temperature potrebbe essere quello che
segna il passaggio di un nucleo cometario dallo stato attivo a
quello inattivo, ed è un dato interessante perché conoscendolo è
possibile valutare più accuratamente i fattori non gravitazionali
che modificano le orbite di comete simili a questa. |