3 Mag. 2011

 

La Hale-Bopp fotografata a 30,7 ua!

 

Chi non ricorda quella magnifica cometa che nei primi mesi del 1997 ha solcato i cieli divenendo una delle più spettacolari dell'ultimo secolo? Era la Hale-Bopp (C/1995 O1) e probabilmente solo chi non ha avuto la fortuna di vederla non se la ricorda.
Come sempre accade, una volta divenuta invisibile ad occhio nudo si è sottratta all'attenzione dei media e il grande pubblico non ne ha saputo più nulla. Ma alcuni ricercatori hanno continuato a seguirla nella sua lunghissima orbita (servono circa 2500 anni per completarla), e fra questi quelli del team di Gyula M. Szabó, usciti ora con un nuovo articolo su Astronomy & Astrophysics, dove espongono i risultati delle loro ultime osservazioni in banda rossa, effettuate con il telescopio di 2,2 metri di diametro dell'ESO, a La Silla.
Il dato che per primo impressiona è la distanza alla quale la Hale-Bopp è stata fotografata (immagini in alto a destra risalenti al dicembre 2010), ben 30,7 unità astronomiche, ovvero ben oltre l'orbita di Nettuno, che ne fa la cometa più lontana finora studiata. Il suo aspetto è apparso di tipo stellare, con una luminosità totale di circa 23,3 magnitudini. Il diametro angolare della cometa è risultato di 1,9" d'arco, senza chiare evidenze di chioma e coda oltre i 2,5" d'acro (corrispondenti a quella distanza a 55mila km) o comunque più brillanti della magnitudine 26,5 per secondo d'arco quadrato.
Apparentemente quindi, come sarebbe lecito attendersi per un oggetto così lontano dal Sole, non vi sono più tracce di attività cometaria.
Ma il dubbio rimane, perché la luminosità rilevata, qualora la Hale-Bopp fosse inattiva, è compatibile con una superficie riflettente di 485 km2 e con una riflettività nove volte inferiore a quella calcolata da Szabó e colleghi nel 2007, nel corso di una precedente campagna osservativa. Ciò però implicherebbe un diametro quasi doppio: 60-65 km contro i 35 km finora accreditati con un'albedo del 4%, tipicamente accettata per i nuclei cometari inattivi.
Per far tornare i conti è necessario o ammettere che ora il nucleo ha un'albedo del 13%, variazione che non è facile da spiegare, oppure che molto più probabilmente vi è ancora un ultimo residuo di attività cometaria, di livello molto basso, forse limitata a un solo punto caldo, anche se definirlo "caldo" è ovviamente un'esagerazione, dal momento che la temperatura attuale della Hale-Bopp è di soli 50-53 Kelvin, corrispondenti a circa -220°C.
Proprio questo intervallo di temperature potrebbe essere quello che segna il passaggio di un nucleo cometario dallo stato attivo a quello inattivo, ed è un dato interessante perché conoscendolo è possibile valutare più accuratamente i fattori non gravitazionali che modificano le orbite di comete simili a questa.

 

by Michele Ferrara & Marcel Clemens

credit: Konkoly Observatory in Hungary, ESO, NASA