5 Mag. 2011

 

Gravity Probe B conferma Einstein

 

"Immaginate la Terra come se fosse immersa nel miele. Ruotando sul proprio asse e orbitando attorno al Sole, il miele intorno ad essa dovrebbe deformarsi e invorticarsi. E' ciò che accade allo spazio-tempo". L'esempio è di  Francis Everitt, fisico della Stanford University (California) e principal investigator della missione Gravity Probe B.
Iniziata nel 2004 e terminata nel dicembre scorso, questa missione aveva fra gli obiettivi principali quello di confermare due previsioni chiave derivanti dalla teoria della relatività generale di Einstein, esattamente quelle citate da Everitt, ovvero l'esistenza di una deformazione spaziotemporale attorno alla Terra e il trascinamento dello spazio-tempo nel moto rotatorio del nostro pianeta.
Il principale ostacolo da superare per raggiungere l'obiettivo era la piccolissima entità dei fenomeni da misurare. A questo scopo erano stati realizzati 4 giroscopi di estrema precisione, che montati sul Gravity Probe B hanno tenuto costantemente puntata la stella IM Pegasi dall'orbita polare in cui il satellite operava.
Nel caso Einstein avesse avuto torto, i giroscopi avrebbero puntato sempre la stella per l'intera durata della missione, se invece quelle specifiche previsioni derivanti dalla sua teoria fossero state esatte la gravità terrestre avrebbe apportato variazioni infinitesime, ma misurabili, nella direzione del loro moto rotatorio, fatto puntualmente verificatosi.
Al di là dell'aver confermato ancora una volta la validità della teoria di Einstein, i risultati ottenuti da questa missione avranno applicazioni dirette nella vita di tutti i giorni, ad esempio in ambito di GPS. Non meno interessante la ricaduta a livello di ricerca astrofisica, dove l'applicazione di tecnologie derivanti dal Gravity Probe B ha permesso, fra l'altro, una più accurata misurazione della radiazione di fondo cosmica, che ha portato all'assegnazione del premio Nobel al fisico della NASA
John Mather.

 

by Michele Ferrara & Marcel Clemens

credit: Stanford University, NASA