Fra tutte le comete che diventano visibili a occhio nudo,
particolarmente spettacolari sono quelle di lungo periodo, che
provengono da remote regioni del nostro sistema solare, ben oltre
l'orbita del più distante pianeta. Il motivo principale per cui
sviluppano ampie chiome e lunghe code sta nel fatto che avendo
orbite ampissime e quindi periodi di rivoluzione lunghissimi,
conservano ancora quantità rilevanti di materiale volatile in
superficie, a differenza delle comete di corto periodo, che in tempi
relativamente brevi se lo vedono sottrarre dal calore e dal vento
del Sole nei frequenti passaggi al
perielio.
Si guarda quindi con un certo interesse alla scoperta di nuove
comete di lungo periodo, e non fa eccezione la Elenin, già nota con
la sigla C/2010 X1, osservata per la prima volta in remoto da Leonid
Elenin (astronomo russo di Lyubertsy) il 10 dicembre del 2010, con
l'International Scientific Optical del New Mexico.
All'epoca della scoperta la cometa si trovava a 647 milioni di km di
distanza dalla Terra e "brillava" di magnitudine 20 circa.
Nell'illustrazione qui sopra (rilasciata dalla NASA) sono indicate la
traiettoria e la posizione della Elenin aggiornate al 4 maggio, con
la cometa lontana 274 milioni di km. La distanza scenderà a 35
milioni di km nel giorno del massimo avvicinamento alla Terra, il 16
ottobre prossimo.
Nel frattempo continueranno ad essere registrate immagini
dell'oggetto, e già si prevede che questa cometa sarà fra le più
fotografate, visto che qualche giorno fa erano già state raccolte
oltre 1300 riprese CCD (per confronto, con la Hyakutake (C/1996
B2) si era arrivati a circa 1000 in tutto).
Sulla possibilità che la Elenin riesca a eguagliare in fatto di
spettacolarità alcune recenti comete ci sono dei dubbi. Don Yeomans,
responsabile del programma Spaceguard del Jet Propulsion Laboratory
della NASA, è piuttosto scettico, ma non si possono escludere
improvvisi outburst, come quelli della 17P/Holmes e della C/2006 P1
McNaught.
Le ultime stime sulla probabile magnitudine al perielio, ottenute da Artem Novichonok,
indicano il valore 4, ma non escludono che nel migliore dei casi si
possa giungere allo zero, con la cometa che resterà visibile ad
occhio nudo almeno fino all'inizio di novembre. Non resta che
attendere... |