La
sonda della NASA Dawn ha iniziato ad "aggiustare il tiro" in
previsione del prossimo incontro con l'asteroide Vesta (il secondo
in ordine di grandezza), fissato per il 16 luglio 2011, quando i due
protagonisti si troveranno a circa 188 milioni di km dalla Terra.
Lanciata nel 2007, Dawn ha già percorso quasi 2 miliardi di km,
lungo una traiettoria che le permetterà di affiancare Vesta per un
tratto della sua orbita prima di entrare a sua volta in orbita
attorno ad esso.
Se il percorso di avvicinamento può essere calcolato con sufficiente
precisione prima del lancio, le correzioni necessarie ad un positivo
rendez-vous possono essere determinate solo nelle settimane e e nei
giorni precedenti l'incontro, ed è quindi indispensabile fotografare
il target su uno sfondo stellato per stabilirne l'esatta
collocazione a partire dalle posizioni delle stelle e della sonda,
che sono conosciute con maggiore precisione.
Dawn ha iniziato questa delicata fase il 3 maggio scorso, ottenendo
la sua prima immagine di Vesta (qui sopra), dove l'asteroide appare
sovraesposto al fine di registrare le stelle di fondo. Al momento
della ripresa la sonda si trovava a circa 1,21 milioni di km
dall'asteroide, distanza che dopo l'ingresso in orbita scenderà,
all'inizio di agosto, a circa 2700 km.
In quel periodo Dawn acquisirà una serie di immagini multi-angolo,
attraverso le quali i tecnici di missione potranno realizzare una
mappa topografica dell'asteroide. Successivamente l'orbita della
sonda sarà abbassata fino a soli 200 km dalla superficie (il
diametro di Vesta è di 530 km), per ottenere immagini ad alta
definizione ed effettuare varie misurazioni sulla composizione
superficiale e sulla struttura interna.
Il tutto durerà circa 1 anno, dopodiché Dawn uscirà dall'orbita
attorno a Vesta per dirigersi verso Ceres, il più grande degli
asteroidi con i suoi 950 km di diametro (tecnicamente dovrebbero
essere definiti "pianeti nani" e non asteroidi), che raggiungerà nel
2015 dopo aver percorso altri 3 miliardi di km. Dall'analisi
incrociata dei due asteroidi e quindi dalla comparazione delle loro
caratteristiche fisiche, chimiche e morfologiche, nonché dalla loro
reciproca influenza gravitazionale, sarà possibile capire di più
sulla loro struttura interna e sulla loro origine, e di conseguenza
avere un quadro più dettagliato dell'origine del sistema solare. |