12 Mag. 2011

 

 

La prima foto di Vesta fatta da Dawn

 

La sonda della NASA Dawn ha iniziato ad "aggiustare il tiro" in previsione del prossimo incontro con l'asteroide Vesta (il secondo in ordine di grandezza), fissato per il 16 luglio 2011, quando i due protagonisti si troveranno a circa 188 milioni di km dalla Terra. Lanciata nel 2007, Dawn ha già percorso quasi 2 miliardi di km, lungo una traiettoria che le permetterà di affiancare Vesta per un tratto della sua orbita prima di entrare a sua volta in orbita attorno ad esso.
Se il percorso di avvicinamento può essere calcolato con sufficiente precisione prima del lancio, le correzioni necessarie ad un positivo rendez-vous possono essere determinate solo nelle settimane e e nei giorni precedenti l'incontro, ed è quindi indispensabile fotografare il target su uno sfondo stellato per stabilirne l'esatta collocazione a partire dalle posizioni delle stelle e della sonda, che sono conosciute con maggiore precisione.
Dawn ha iniziato questa delicata fase il 3 maggio scorso, ottenendo la sua prima immagine di Vesta (qui sopra), dove l'asteroide appare sovraesposto al fine di registrare le stelle di fondo. Al momento della ripresa la sonda si trovava a circa 1,21 milioni di km dall'asteroide, distanza che dopo l'ingresso in orbita scenderà, all'inizio di agosto, a circa 2700 km.
In quel periodo Dawn acquisirà una serie di immagini multi-angolo, attraverso le quali i tecnici di missione potranno realizzare una mappa topografica dell'asteroide. Successivamente l'orbita della sonda sarà abbassata fino a soli 200 km dalla superficie (il diametro di Vesta è di 530 km), per ottenere immagini ad alta definizione ed effettuare varie misurazioni sulla composizione superficiale e sulla struttura interna.
Il tutto durerà circa 1 anno, dopodiché Dawn uscirà dall'orbita attorno a Vesta per dirigersi verso Ceres, il più grande degli asteroidi con i suoi 950 km di diametro (tecnicamente dovrebbero essere definiti "pianeti nani" e non asteroidi), che raggiungerà nel 2015 dopo aver percorso altri 3 miliardi di km. Dall'analisi incrociata dei due asteroidi e quindi dalla comparazione delle loro caratteristiche fisiche, chimiche e morfologiche, nonché dalla loro reciproca influenza gravitazionale, sarà possibile capire di più sulla loro struttura interna e sulla loro origine, e di conseguenza avere un quadro più dettagliato dell'origine del sistema solare.

 

by Michele Ferrara & Marcel Clemens

credit: NASA/JPL-Caltech/UCLA/MPS/DLR/IDA