16 Mag. 2011

 

 

Il Green Bank Telescope cerca ET

 

L'impressionante numero di possibili pianeti individuati dal telescopio spaziale della NASA Kepler, ben 1235 fino ad oggi, ha dato un nuovo impulso alla ricerca della vita nel cosmo. Proprio di recente, la rete di 42 radiotelescopi denominata Allen Telescope Array, cuore del programma SETI (Search for Extra Terrestrial Intelligence), avviato alla metà degli anni '80, aveva dovuto cessare pressoché del tutto le proprie attività di "ascolto" a causa di un indebitamento di 5 milioni di dollari, che si sono aggiunti ai 50 milioni inizialmente stanziati, troppi anche per le casse dell'ente che l'aveva creata, la National Science Foundation.
Il congelamento dell'attività dell'ATA sembrava spegnere le ultime speranze di individuare segnali di intelligenze extraterrestri per chissà quanto tempo, e invece la possibilità di selezionare all'interno del database di Kepler tutti quei sistemi planetari che per vari motivi potrebbero contenere pianeti adatti alla vita ha permesso l'avvio di una nuova ricerca con il Green Bank Telescope (sito in West Virginia), il più grande radiotelescopio orientabile del mondo, con la sua superficie di oltre 7800 m2.
Entrato in attività nel 2000, il nuovo GBT è stato ricostruito da zero dopo essere stato distrutto da un cedimento strutturale. Le nuove tecnologie impiegate rendono quel gigante di 7700 tonnellate il più performante fra tutti i radiotelescopi, superando di 300 volte il range di frequenze scansionabili con il più grande e celebre radiotelescopio di Arecibo: i dati che quest'ultimo riesce a raccogliere in un anno, il GBT li può raccogliere in un solo giorno!
In questi giorni il Green Bank Telescope ha iniziato ad ascoltare 86 selezionatissimi sistemi planetari, nei quali gli astronomi ritengono più che probabile l'esistenza di pianeti di tipo terrestre. E' forse troppo ottimistico sperare che proprio da quel limitato campione possa giungere un segnale non naturale, ma almeno è stata finalmente avviata una ricerca mirata, basata su presupposti oggettivi, mentre finora ET era stato cercato a caso, ovunque nel cielo.
Alla riduzione dell'enorme quantità di dati che saranno raccolti, circa 1 gigabyte per ogni secondo di attività, per un periodo di 1 anno, potranno partecipare tutti gli utenti di SETI@home.

 

by Michele Ferrara & Marcel Clemens

credit: University of California, NSF