L'impressionante numero di possibili pianeti individuati dal
telescopio spaziale della NASA Kepler, ben 1235 fino ad oggi, ha
dato un nuovo impulso alla ricerca della vita nel cosmo. Proprio di
recente, la rete di 42 radiotelescopi denominata Allen Telescope
Array, cuore del programma SETI (Search
for Extra Terrestrial Intelligence), avviato alla metà degli anni
'80, aveva dovuto cessare pressoché del tutto le proprie attività di
"ascolto" a causa di un indebitamento di 5 milioni di dollari, che
si sono aggiunti ai 50 milioni inizialmente stanziati, troppi anche
per le casse dell'ente che l'aveva creata, la National Science
Foundation.
Il congelamento dell'attività dell'ATA sembrava spegnere le ultime
speranze di individuare segnali di intelligenze extraterrestri per
chissà quanto tempo, e invece la possibilità di selezionare
all'interno del database di Kepler tutti quei sistemi planetari che
per vari motivi potrebbero contenere pianeti adatti alla vita ha
permesso l'avvio di una nuova ricerca con il Green Bank Telescope
(sito in West Virginia), il più grande radiotelescopio orientabile
del mondo, con la sua superficie di oltre 7800 m2.
Entrato in attività nel 2000, il nuovo GBT è stato ricostruito da
zero dopo essere stato distrutto da un cedimento strutturale. Le
nuove tecnologie impiegate rendono quel gigante di 7700 tonnellate
il più performante fra tutti i radiotelescopi, superando di 300
volte il range di frequenze scansionabili con il più grande e
celebre radiotelescopio di Arecibo: i dati che quest'ultimo riesce a
raccogliere in un anno, il GBT li può raccogliere in un solo giorno!
In questi giorni il Green Bank Telescope ha iniziato ad ascoltare 86
selezionatissimi sistemi planetari, nei quali gli astronomi
ritengono più che probabile l'esistenza di pianeti di tipo
terrestre. E' forse troppo ottimistico sperare che proprio da quel
limitato campione possa giungere un segnale non naturale, ma almeno
è stata finalmente avviata una ricerca mirata, basata su presupposti
oggettivi, mentre finora ET era stato cercato a caso, ovunque nel
cielo.
Alla riduzione dell'enorme quantità di dati che saranno raccolti,
circa 1 gigabyte per ogni secondo di attività, per un periodo di 1
anno, potranno partecipare tutti gli utenti di
SETI@home.
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