18 Mag. 2011

 

 

Rivalutato il pianeta Gliese 581 d

 

Il sistema planetario della stella Gliese 581, distante appena 20 anni luce dalla Terra, è sempre più al centro dell'attenzione degli astronomi che cercano pianeti in grado di supportare la vita. Già nel 2007, attorno alla nana rossa erano stati individuati un paio di pianeti, Gliese 581 c e Gliese 581 d, posti ai confini interno ed esterno della cosiddetta zona abitabile, quella dove un ipotetico pianeta roccioso può conservare acqua liquida in superficie.
Dei due, il più promettente sembrava il primo perché più vicino alla stella, mentre il "d" veniva ritenuto troppo freddo, al punto che nell'emisfero in ombra l'eventuale atmosfera si sarebbe potuta ghiacciare, precipitando al suolo e rendendo così del tutto inospitale la superficie. Successivamente anche per il "c" scemavano le probabilità di essere abitabile, infatti nuove simulazioni ne avrebbero evidenziato il pesante effetto serra, simile a quello di Venere, con rapida evaporazione dell'acqua (ammesso è non concesso che vi sia).
Sia il "c" che il "d" passavano poi in secondo piano quando, alla fine del 2010, veniva scoperto (sempre col sistema delle perturbazioni gravitazionali che generano un'oscillazione sul moto rettilineo della stella) un nuovo piccolo pianeta, Gliese 581 g, per dimensioni decisamente più simile alla Terra e collocato in mezzo alla zona abitabile. Insomma il candidato ideale. Purtroppo però, recenti analisi di quel sistema indicano che "g" forse non esiste nemmeno.
Ma ecco che appare ora su The Astrophysical Journal Letters una nuova ricerca condotta da Robin Wordsworth, François Forget e alcuni loro colleghi del Laboratoire de Météorologie Dynamique (CNRS, UPMC, ENS Paris, Ecole Polytechnique), presso l'Institute Pierre Simon Laplace de Paris, che rivaluta notevolmente le condizioni atmosferiche di Gliese 581 d, rendendolo ad oggi l'esopianeta con le maggiori probabilità di assomigliare alla Terra, sebbene la sua massa sette volte superiore e la sua gravità almeno doppia non siano il massimo.
I ricercatori in questione hanno sviluppato un nuovo modello che simula tridimensionalmente le condizioni atmosferiche e superficiali di un pianeta, tenendo conto di una gran quantità di fattori e principi fisici, inclusi i vari possibili "ingredienti" atmosferici. Fra le varie combinazioni possibili, è risultato che se l'atmosfera di Gliese 581 d fosse dominata dall'anidride carbonica (scenario più che plausibile), a patto di avere determinate masse in gioco, la sua temperatura sarebbe sufficiente a sostenerla anche nell'emisfero non illuminato e a produrre nubi e piogge in grado di creare ampi bacini idrici. Non solo, a certe condizioni esisterebbe anche la possibilità che il cielo, per quanto fosco e crepuscolare, possa risultare azzurrato, cosa che ci è piuttosto familiare.
Visti i precedenti colpi di scena che hanno interessato il sistema planetario di Gliese 581, sarà però meglio non eccedere con l'ottimismo e attendere invece che i futuri grandi telescopi permettano di analizzare direttamente quell'atmosfera, ammesso che esista!

 

by Michele Ferrara & Marcel Clemens

credit: CNRS, UPMC, ENS Paris, Ecole Polytechnique