Utilizzando una rete
intercontinentale di 9 radiotelescopi denominata
TANAMI (da Tracking Active Galactic Nuclei with Austral Milliarcsecond Interferometry),
un gruppo di ricercatori guidati da Cornelia Mueller (University of Erlangen-Nuremberg,Germany) ha ottenuto la più
dettagliata visione di sempre del cuore di Centaurus A (NGC 5128), una
gigantesca radiogalassia nel cui nucleo si annida un buco nero
supermassiccio.
L'obiettivo era proprio il buco nero (la cui massa è equivalente a
quella di 55 milioni di soli), e in particolare i due getti
antipodali che da esso si irradiano, incanalando materia ad una
velocità che raggiunge 1/3 di quella della luce.
I getti sono
elementi tipici di galassie con buchi neri attivi nel nucleo, ma ad
oggi non è ancora del tutto chiara la causa della loro comparsa,
anche se non c'è dubbio che a innescarli sia la caduta di materia
verso il buco nero dal disco di accrescimento.
Nell'immagine qui sopra vediamo Centaurus A come appare sommando la
luce visibile con quella X e quella a microonde. Sono evidentissimi
i due getti che ne fanno nel dominio radio una delle galassie più
luminose e vaste del cielo, tanto da raggiungere un'estensione
apparente 20 volte superiore a quella della luna piena.
Ma ciò che più interessa è la ristretta regione in cui nascono i
getti, quella indagata con TANAMI e all'interno della quale Mueller
e colleghi sono riusciti a risolvere strutture ampie appena 15
giorni luce, in un campo inquadrato di circa 4,2 anni luce,
inferiore alla distanza fra il Sole e la stella più vicina. Questi
valori, riferiti a una galassia, Centaurus A, lontana circa 12
milioni di anni luce, dicono tutto sull'eccezionale risoluzione
angolare raggiunta con le moderne tecniche di radiointerferometria.
I risultati della ricerca (che usciranno sul numero di giugno di
Astronomy and Astrophysics) aiuteranno a fare chiarezza sul
potentissimo meccanismo che sta all'origine dei getti nei buchi neri
supermassicci. |