26 Mag. 2011

 

 

Una superstella solitaria nella Tarantola

 

Nella Grande Nube di Magellano è stata scoperta una stella gigantesca, 150 volte più massiccia del Sole, che se ne sta tutta sola e non sembra avere altre stelle nelle sue immediate vicinanze. Il fatto è molto insolito, poiché tutte le stelle più massicce finora note risiedono nel centro di popolosi ammassi.
La stella in questione è nota con la sigla
VFTS 682 (dove VFTS è l'acronimo di un programma osservativo dell'ESO, il VLT-FLAMES Tarantula Survey) ed è collocata nella nebulosa Tarantola, la più attiva regione di formazione stellare di tutto il Gruppo Locale, l'ammasso di galassie al quale appartengono anche la nostra Via Lattea e M31 in Andromeda.
VFTS 682 era già nota per essere una stella giovane, molto calda e anche molto brillante, ma le sue dimensioni erano state sottovalutate a causa dell'intenso assorbimento luminoso causato dai gas e soprattutto dalle polveri della nebulosa, che fanno passare prevalentemente la luce rossa e quella infrarossa, disperdendo invece efficacemente le frequenze più elevate, e quindi facendo mancare il notevole apporto del blu, tipico delle grandi stelle giovani.
A interpretare correttamente la natura di VFTS 682 è stato un team internazionale di astronomi, guidati da Jorick Vink, Gotz Grafener e Joachim Bestenlehner, dell'Armagh Observatory (Irlanda del Nord), che ultilizzando lo spettrografo FLAMES (multi-oggetto, ad alta e media risoluzione) montato sull'unità 2 (Kueyen) del Very Large Telescope hanno caratterizzato con maggiore precisione la stella, trovando una temperatura superficiale di circa 50.000°C, che unita alla massa di 150 soli ne fanno una delle stelle più luminose in assoluto.
Resta da capire perché appaia isolata nello spazio. E' molto improbabile che sia nata sola ed è quindi necessario trovare una soluzione alternativa, che potrebbe essere rappresentata da quell'ammasso aperto visibile sulla destra della foto qui presentata, che dista circa 90 anni luce da VFTS 682 (indicata dalla freccia), sempre che si trovino alla medesima distanza dalla Terra.
L'ammasso si chiama RMC 136 e contiene una stella praticamente identica a VFTS 682, suggerendo che anche quest'ultima potesse un tempo appartenere a quel sistema, prima di essere espulsa da interazioni gravitazionali. E' questo un fenomeno relativamente frequente, ma per quanto se ne sa ad essere espulse sono le stelle meno massicce ad opera di quelle più grandi. Evidentemente, per risolvere la questione sarà necessario determinare con estrema precisione il moto proprio nello spazio di quella straordinaria stella.

 

by Michele Ferrara & Marcel Clemens

credit: ESO/M.-R. Cioni/VISTA Magellanic Cloud survey