Gli ammassi globulari, ovvero
quei giganteschi raggruppamenti di centinaia di migliaia di stelle
che popolano le periferie della nostra galassia e di moltissime altre
galassie, sono tra le formazioni più antiche del nostro universo (in
molti casi hanno
circa 10 miliardi di anni) e la loro origine viene fatta risalire
alla formazione delle stesse galassie nell'alone delle quali
orbitano.
Per lungo tempo si è ritenuto che negli ammassi globulari non
potessero più formarsi nuove stelle, dal momento che tutta la
"materia prima" disponibile (gas e polveri) era stata utilizzata nei
primi milioni di anni della loro lunga esistenza. Già nel secolo
scorso, però, in alcune di quelle grandi strutture erano state
individuate delle gigantesche stelle blu, denominate "blue stragglers", la cui
grande massa e la conseguente vita
breve indicava un'età decisamente inferiore a quella della restante
componente rossa dei globulari.
Quella inattesa presenza era stata spiegata ammettendo che in un
ambiente densamente popolato come un globulare e a causa delle
caotiche orbite delle stelle, sottoposte all'influenza
gravitazionale di tutte le altre, sul lungo periodo possono
verificarsi incontri così ravvicinati fra due stelle da causarne la
fusione. Dall'evento nascerebbe una gigante blu.
Ma la situazione torna ora a ingarbugliarsi per la scoperta, da
parte di un gruppo di ricercatori della McMaster University
(Hamilton, Ontario), guidati da Alison Sills, di una nuova
popolazione stellare che abita gli ammassi globulari ma che non
risulta essere nata né per fusione né a seguito di compressioni di
materiale interstellare causate da esplosioni di supernovae.
Come riferito dalla Sills nel corso del meeting CASCA 2011 che si
sta tenendo questa settimana in Ontario, la nuova popolazione,
anch'essa dominata dal colore blu e quindi composta di stelle
giovani e massicce, potrebbe essere in qualche modo connessa alla
nascita delle blue stragglers, avendo con queste ultime molte
proprietà in comune ed essendo presente nelle medesime regioni degli
ammassi.
Poiché la nuova popolazione sembra nascere da materiale stellare
disperso nello spazio in modo non violento e poiché la fusione che
origina le blue stragglers può essere preceduta da dispersione di
materia da parte delle due stelle originarie, qui potrebbe esserci
la connessione fra le due nuove generazioni di stelle che
ringiovaniscono gli ammassi globulari. |